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INCHIESTA SANITA’: “NO ALLO SCREDITAMENTO DELLA SANITA’ UMBRA. FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA. CONDIVISIONE DELL’AZIONE DELLA GIUNTA. APPROFONDIMENTI DEL CASO IN CONSIGLIO. NO ALLA STRUMENTALITA’ DEL PDL” – NOTA CONGIUNTA DEI GRUPPI PD, PRC-FED.SIN. E PARTITO

“No allo screditamento della sanità umbra; fiducia nella Magistratura; condivisione dell’azione della Giunta regionale; approfondimenti del caso in consiglio e un ‘no’ alla strumentalità del Pdl”. Sono questi gli elementi centrali della nota che i gruppi del Partito Democratico, Partito della Rifondazione comunista e Partito Socialista nel Consiglio Regionale dell'Umbria, hanno espresso in una nota redatta dopo il confronto di stamani con la presidente Marini e la Giunta regionale, sulla indagine della Procura della Repubblica di Perugia.
Andrea Smacchi
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MERLONI: “A DUE ANNI DALL’ INIZIO DELLA CRISI È IL MOMENTO DI CONOSCERE LE REALI PROSPETTIVE PER I LAVORATORI” - NOTA DI SMACCHI (PD)

“La vertenza della Merloni deve essere una priorità, sia su scala regionale, sia su scala nazionale e  compito del neoministro dello sviluppo economico Paolo Romani deve essere proprio quello di occuparsi anche delle questioni industriali che avvengono a sud del fiume Po”: così il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi, che il prossimo martedì pomeriggio parteciperà, insieme al capogruppo regionale Renato Locchi e al presidente della Seconda Commissione consiliare Gianfranco Chiacchieroni, all’incontro sulle prospettive per il futuro dei lavoratori che si terrà nella sala consiliare del Comune di Gualdo Tadino.
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RU 486: “SOTTOPORRE AL COMITATO ETICO DELLE AZIENDE SANITARIE (CEAS) LE LINEE GUIDA DELLA REGIONE” - ZAFFINI PRESENTA UNA PROPOSTA DI RISOLUZIONE

Il consigliere regionale Franco Zaffini ha presentato in Commissione Sanità una proposta di risoluzione sull’adozione della Ru 486. Secondo Zaffini, la Regione “ha stilato delle linee guida che prevedono l’aborto farmacologico in regime di day hospital, contravvenendo a tutte le disposizioni delle autorità sanitarie italiane. Infatti – spiega – la somministrazione della Ru 486 avviene in due fasi a distanza di 48 ore l’una dall’altra, un lasso di tempo in cui possono verificarsi complicazioni che necessitano di assistenza medica, assistenza di cui le donne verrebbero private se la procedura rimanesse quella descritta dalle linee guida”. Da qui la risoluzione, che richiama i pareri del Consiglio superiore della sanità ed i vincoli di utilizzo indicati dall’Agenzia italiana del farmaco, per sottoporre la questione al Comitato etico delle aziende sanitarie (Ceas).