(Acs) Perugia, 8 ottobre 2010 - I gruppi del Partito Democratico, del Partito della Rifondazione Comunista e del Partito Socialista nel Consiglio regionale dell'Umbria, riuniti in data odierna con la presidente Marini e l'intera Giunta regionale, hanno analizzato “il contesto venutosi a creare a seguito dell'invio da parte della Procura della Repubblica di Perugia di informazioni di garanzia a diversi personaggi pubblici, fra cui il direttore di un’azienda del servizio sanitario regionale, e delle speculazioni politiche che ne sono seguite, avendo avuto la vicenda grande risalto nell'informazione regionale”.
Dal confronto di maggioranza sono emerse le seguenti valutazioni: “La sanità umbra – è scritto nella nota di Pd, Prc e Socialisti - rappresenta un'indiscutibile eccellenza nel panorama nazionale, testimoniata anche dal fatto che proprio in questa fase essa viene presa a modello da parte del governo nazionale nella definizione dei decreti attuativi del federalismo fiscale. Respingiamo, pertanto, con forza ogni tentativo di screditare il sistema sanitario regionale e rivendichiamo l'azione di buon governo del centro sinistra che ha permesso di avere risposte di qualità per i bisogni di salute della cittadinanza, unitamente ad ottime performances gestionali”.
Nella nota si sottolinea poi che gli elementi di cui i sottoscrittori sono a conoscenza, “riconducibili all'attività inquirente dell'autorità giudiziaria, verso la quale rinnoviamo i nostri sentimenti di rispetto e piena fiducia, appaiono allo stato attuale poco chiari e insufficienti a determinare un giudizio di merito. Attendiamo gli eventuali sviluppi per conoscere l'entità e la rilevanza degli addebiti contestati a coloro che sono stati fatti oggetto di avvisi di garanzia”.
I gruppi regionali di Pd, Prc e Partito Socialista esprimono quindi “apprezzamento e piena condivisione per le decisioni assunte nella giornata di ieri dalla Giunta Regionale, volte ad assicurare tutta la necessaria serenità all'attività gestionale ed amministrativa dell'Agenzia Umbria Sanità, in una fase importante di riorganizzazione e razionalizzazione della spesa sanitaria, con particolare riferimento agli acquisti e forniture, e la cui azione ha già permesso di determinare significative economie, nel mentre – si precisa - le scelte dell'esecutivo nazionale tendono a mettere in crisi la tenuta del sistema sanitario attraverso un sottodimensionamento degli stanziamenti finanziari”.
Le tre forze politiche di maggioranza ritengono quindi “necessario” che in seno al Consiglio Regionale, “avvalendosi degli strumenti in essere, a partire dal Comitato per il Monitoraggio e la Vigilanza sull'Amministrazione Regionale e dalla Commissione consiliare competente in materia sanitaria, si possano sviluppare tutti gli approfondimenti del caso volti a rafforzare ulteriormente gli elementi di trasparenza della gestione della sanità regionale. Ciò nella chiarezza dei ruoli e della fondamentale separazione di poteri fra l'autorità giudiziaria e il decisore politico”.
I gruppi regionali Pd, Prc e partito Socialista, infine, giudicano, “strumentali e sbagliate le posizioni assunte dai rappresentanti del Pdl umbro, che anziché ipotizzare scenari ad oggi esclusi dai fatti, dovrebbero meditare sul ruolo che i propri esponenti nazionali, dai banchi del governo, stanno svolgendo nell'ottica del ridimensionamento della capacità di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini da parte delle regioni italiane”. RED/tb