Sanità

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INCHIESTA SANITA’: “UNA CAPO INFERMIERA DI PERUGIA CON BEN 950 TELEFONATE HA RECLUTATO VOTI E PREFERENZE PER LE PRIMARIE DEL PD” – NOTA DI MONNI (PDL) SUL CONTENUTO DELLE INTERCETTAZIONI

Il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Massimo Monni interviene con una nota sui contenuti delle intercettazioni telefoniche relative all’inchiesta in atto sulla Asl 3, pubblicate dalla stampa. Monni punta il dito sulle intercettazioni relative a una “capo infermiera di Perugia che con 950 telefonate è riuscita a reclutare voti e preferenze per le primarie del PD proprio sul territorio perugino”. Per Monni “non si può soprassedere sopra un atteggiamento pericoloso e dannoso di personaggi ‘politicizzati’ che sfruttano la struttura e le ore lavorative e di conseguenza denaro pubblico, per pura attività politica, sottraendo, come in questo caso, tempo anche alla cura dei malati”.
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SALUTE: “L’UMBRIA FU LA PRIMA REGIONE ITALIANA AD ISTITUIRE UN CENTRO REGIONALE DI FIBROSI CISTICA GRAZIE AL DOTT. PENNONI PRESSO L’OSPEDALE DI GUALDO TADINO” – NOTA DI MONACELLI (UDC)

Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Sandra Monacelli ricorda, in una nota, che domani giunge al culmine la VIII Settimana nazionale della ricerca sulla Fibrosi cistica e che fu proprio l’Umbria, grazie all' eccellente attività del dott. Vincenzo Pennoni nell'ospedale di Gualdo Tadino, ad istituire, prima tra tutte le regioni italiane, un Centro regionale di Fibrosi cistica. Monacelli, dopo aver ricordato che attualmente in Italia esistono 39 centri operativi e che l’unico presente in Umbria è presso l’ospedale di Branca, evidenzia come che la Fibrosi cistica “rappresenti una delle più note malattie genetiche gravi”, ma che “grazie ai progressi della ricerca e delle cure i bambini che nascono oggi con questa malattia hanno un'aspettativa media di vita di 40 anni ed oltre, mentre non superavano l'infanzia cinquanta anni fa”.
 02.10.2010 - 13:55
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AGENZIA UMBRIA SANITA’: “ASSENZA TOTALE DI CONTROLLI NELLA SANITA’ UMBRA” – MONACELLI (UDC) SULL’AUDIZIONE DELL’AUS A PALAZZO CESARONI

Il capogruppo e portavoce consiliare dell’Udc, Sandra Monacelli, intervenendo sull’audizione dei membri del Collegio dei Revisori dei Conti dell'AUS effettuata quest'oggi nel Comitato di monitoraggio del Consiglio regionale denuncia “l'assenza totale di controlli nella sanità umbra”. Per Monacelli “l'inquietante scoperta di questa mattina avvenuta a seguito della audizione del collegio dei revisori della AUS, di cui il presidente è dimissionario dal 12 ottobre, vale a dire il giorno successivo alla convocazione del Comitato, fa riflettere su molte cose, tra le quali la mancata vigilanza esercitata dalla Giunta regionale sull'Agenzia, che rafforza ancor più la sensazione che quel senso di responsabilità, da noi nei giorni scorsi più volte invocato ad alta voce, sia decisamente mancato”.
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AGENZIA UMBRIA SANITÀ: “AUDIZIONE SCONCERTANTE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DELLA AGENZIA UMBRIA SANITÀ” – MODENA (PDL): “TOTALE ASSENZA DI CONTROLLI”

I consiglieri di centro destra sono rimasti “sconcertati” dalla “totale assenza di verifiche e controlli” sul Bilancio dell’Agenzia Umbria Sanità da parte dei Revisori dei conti della stessa, ascoltati stamani in audizione dai membri del Comitato di monitoraggio e vigilanza del Consiglio regionale. La portavoce Fiammetta Modena fa rilevare come il Collegio dei revisori dei conti non abbia espresso pareri né certificato bilanci: “Erano in possesso non di un Bilancio, ma di un ‘bilancino’ – afferma Modena – e la situazione contabile veniva soggetta ad una sorta di controllo ‘orale’”.
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INCHIESTA ASL3: “DOPO PRIME INTERCETTAZIONI, COSA PENSERANNO I GIOVANI IN CERCA DI LAVORO?” - DOTTORINI (IDV) “CONTINUEREMO A BATTERCI CONTRO QUESTO SISTEMA”

Il consigliere Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta a caldo le prime intercettazioni dell’inchiesta condotta dal Pm Sottani, dalle quali sembra mettersi in evidenza “un intreccio esplicito tra politica, favori e clientele”. Pur senza esprimere un giudizio sulla rilevanza penale di quanto sta venendo fuori dalle indagini, Dottorini si augura che “da questa vicenda, al di là dei rilievi giudiziari, si tragga anche una lezione politica”.