Sanità
PILLOLA ABORTIVA RU486: “APPROFITTANDO DELLA PAUSA ESTIVA LA GIUNTA REGIONALE APPROVA LE LINEE GUIDA PER LA SOMMINISTRAZIONE IN DAY HOSPITAL” - MONACELLI (UDC): “VOLONTÀ IDEOLOGICA PER L'ABORTO FAI DA TE”
Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, affida ad una nota la sua preoccupazione per le linee guida stabilite dalla Giunta regionale in merito alla somministrazione della pillola abortiva RU 486 in day hospital, “in barba a quanto indicato dal Ministero della Salute e dal Consiglio Superiore di Sanità”. Per il capogruppo centrista, in questo modo, “la Regione Umbria adotta pratiche di aborto a domicilio, ignorando colpevolmente i numerosi casi di donne decedute nel mondo a causa degli effetti collaterali della procedura di aborto mediante questa pillola”. Monacelli invita quindi il neo-assessore alla Sanità, Franco Tomassoni, “a rileggere ed approfondire le linee guida predisposte dalla Giunta e giungere a posizioni più ragionevoli”, auspicando che lo stesso neo assessore “non rinneghi quanto ha finora sostenuto”.
PILLOLA ABORTIVA RU486: “SORPRESI E RAMMARICATI PER LE SCELTE DELLA GIUNTA" – PER BARBERINI E SMACCHI (PD) “CONSENSO E ISTRUZIONI PER L'USO NON BASTANO A TUTELARE LA SALUTE DELLE DONNE"
Con una nota congiunta, i consiglieri regionali del Partito democratico, Luca Barberini e Andrea Smacchi si dicono “sorpresi e rammaricati” per le scelte individuate dalla Giunta regionale relative alla somministrazione della pillola abortiva RU 486 e quindi sul percorso assistenziale per le donne che richiedono l’interruzione volontaria della gravidanza farmacologica. Per i due esponenti della maggioranza, “consenso e istruzioni per l'uso non bastano a tutelare la salute delle donne” e per questo si appellano alla sensibilità del neo assessore alla Sanità, Franco Tomassoni, che tra l'altro “in precedenza non aveva manifestato il proprio consenso alle procedure di somministrazione della Ru486, così come individuate dalle Linee guida adottate dall'Esecutivo”.









