PILLOLA ABORTIVA RU486: “SORPRESI E RAMMARICATI PER LE SCELTE DELLA GIUNTA" – PER BARBERINI E SMACCHI (PD) “CONSENSO E ISTRUZIONI PER L'USO NON BASTANO A TUTELARE LA SALUTE DELLE DONNE"

Con una nota congiunta, i consiglieri regionali del Partito democratico, Luca Barberini e Andrea Smacchi si dicono “sorpresi e rammaricati”  per le scelte individuate dalla Giunta regionale  relative alla  somministrazione della pillola abortiva RU 486 e quindi  sul percorso assistenziale per le donne che richiedono l’interruzione volontaria della gravidanza farmacologica. Per i due esponenti della maggioranza, “consenso e istruzioni per l'uso non bastano a tutelare la salute delle donne” e per questo si appellano  alla sensibilità  del neo assessore alla Sanità, Franco Tomassoni, che tra l'altro “in precedenza non aveva manifestato il proprio consenso alle procedure di somministrazione della Ru486, così come individuate dalle Linee guida adottate dall'Esecutivo”.

 

Data:

27 Lug 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 27 luglio 2011 - “Una firma, un numero di telefono e un foglio con le istruzioni per l'uso non bastano a tutelare la salute pisco-fisica delle donne che intendono richiedere l'aborto farmacologico". E' quanto affermano i consiglieri regionali del Partito democratico Luca Barberini e Andrea Smacchi in merito alle linee guida, messe a punto dall'Esecutivo di Palazzo Donini, sul percorso assistenziale per le donne che richiedono l’interruzione volontaria della gravidanza farmacologica, preadottate, nei giorni scorsi, dall'Esecutivo di Palazzo Donini.

 

"Siamo sorpresi e rammaricati - affermano i due consiglieri regionali di maggioranza -  per le scelte operate dalla Giunta regionale sull'utilizzo della Ru486, perché scaricano sulle donne, che richiedono l'aborto farmacologico, tutti i rischi e tutte le responsabilità che derivano da questa procedura medica ancora da verificare. Non ci si può liberare la coscienza con la semplice firma del consenso informato, né fornendo le istruzioni per l'uso e il numero di telefono a cui rivolgersi in caso di emergenza. Le istituzioni – osservano -  dovrebbero farsi adeguatamente carico delle conseguenze che simili procedure possono avere sulla salute dei cittadini, considerando, soprattutto, che non esiste una casistica sugli effetti collaterali prodotti dall'uso di questo farmaco”.

 

Proprio per questo - sottolineano Smacchi e Barberini - avevamo chiesto, attraverso una mozione, un'ampia fase di partecipazione e di monitoraggio sulla questione, esclusivamente a garanzia del benessere delle donne che decidono di intraprendere il difficile e sofferto percorso previsto dalla Ru486. Prendiamo atto, invece, - ammoniscono - che la Giunta  ha individuato la necessità di una sperimentazione, ma, a quanto ci risulta, non nella direzione da noi auspicata. Ci appelliamo - proseguono - alla trascorsa sensibilità (che auspichiamo non sopita) del neo assessore alla Sanità, Franco Tomassoni, che tra l'altro in precedenza non aveva manifestato il proprio consenso alle procedure di somministrazione della Ru486, così come individuate dalle Linee guida adottate dall'Esecutivo, affinché quest'ultime vengano riviste per garantire la piena tutela della salute psico-fisica delle donne  che si sottopongono alla procedura di interruzione della Ivg farmacologica". RED/as

Ultimo aggiornamento: 27/07/2011