Sanità

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INCHIESTA SANITA’: “NO ALLO SCREDITAMENTO DELLA SANITA’ UMBRA. FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA. CONDIVISIONE DELL’AZIONE DELLA GIUNTA. APPROFONDIMENTI DEL CASO IN CONSIGLIO. NO ALLA STRUMENTALITA’ DEL PDL” – NOTA CONGIUNTA DEI GRUPPI PD, PRC-FED.SIN. E PARTITO

“No allo screditamento della sanità umbra; fiducia nella Magistratura; condivisione dell’azione della Giunta regionale; approfondimenti del caso in consiglio e un ‘no’ alla strumentalità del Pdl”. Sono questi gli elementi centrali della nota che i gruppi del Partito Democratico, Partito della Rifondazione comunista e Partito Socialista nel Consiglio Regionale dell'Umbria, hanno espresso in una nota redatta dopo il confronto di stamani con la presidente Marini e la Giunta regionale, sulla indagine della Procura della Repubblica di Perugia.
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RU 486: “SOTTOPORRE AL COMITATO ETICO DELLE AZIENDE SANITARIE (CEAS) LE LINEE GUIDA DELLA REGIONE” - ZAFFINI PRESENTA UNA PROPOSTA DI RISOLUZIONE

Il consigliere regionale Franco Zaffini ha presentato in Commissione Sanità una proposta di risoluzione sull’adozione della Ru 486. Secondo Zaffini, la Regione “ha stilato delle linee guida che prevedono l’aborto farmacologico in regime di day hospital, contravvenendo a tutte le disposizioni delle autorità sanitarie italiane. Infatti – spiega – la somministrazione della Ru 486 avviene in due fasi a distanza di 48 ore l’una dall’altra, un lasso di tempo in cui possono verificarsi complicazioni che necessitano di assistenza medica, assistenza di cui le donne verrebbero private se la procedura rimanesse quella descritta dalle linee guida”. Da qui la risoluzione, che richiama i pareri del Consiglio superiore della sanità ed i vincoli di utilizzo indicati dall’Agenzia italiana del farmaco, per sottoporre la questione al Comitato etico delle aziende sanitarie (Ceas).
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INCHIESTA SANITÀ: “RIMUOVERE LA ROSSIGNOLI È UN SEGNALE TIMIDO, LA PRESIDENTE MARINI RICHIAMI A SÉ TUTTE LE DELEGHE SULLA SANITÀ” - MONACELLI (UDC) SUI PROVVEDIMENTI ASSUNTI DALLA GIUNTA REGIONALE

Sandra Monacellicapogruppo Udc a Palazzo Cesaroni definisce la rimozione della dottoressa Romagnoli, dall’incarico di direttore generale dell’Agenzia Umbria Sanità, ma non da quello di direttore generale della Asl 3, “un segnale troppo timido della Giunta”. Nell'auspicio che le persone indagate possano dimostrare la loro estraneità, la Monacelli suggerisce alla presidente Catiuscia Marini di “richiamare a sé tutte le deleghe sulla Sanità”.
 Mer, 21/04/2010 - 11:52
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INCHIESTA ASL 3: “SCONCERTATI, GIUNTA RIFERISCA SUBITO AL CONSIGLIO REGIONALE E FACCIA CHIAREZZA” - NOTA DI DOTTORINI (IDV)

Per il capogruppo regionale dell'Italia dei valori, Oliviero Dottorini, è necessaria la sospensione dagli incarichi dei soggetti coinvolti nell'inchiesta avviata dalla magistratura sulla Asl n.3 di Foligno - Spoleto. Secondo Dottorini servono “pubblici concorsi per restituire credibilità ad appalti ed assunzioni, mettendo fine a balbettii e silenzi tattici".
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CONFERENZA STAMPA PDL: CINQUE PROPOSTE DI LEGGE SU P.A., SANITA’ E FUTURO DELLE PMI – MODENA: “L’INCHIESTA SU ASL 3 FOTOGRAFA SISTEMA CLIENTELARE; NESSUNA DISCONTINUITA’ DI GESTIONE DELLA SANITA’ UMBRA”

Cinque nuove proposte di legge per agevolare le imprese, i cittadini e l’operato stesso della Pubblica amministrazione sono state presentate stamani in una conferenza dai consiglieri del Pdl che ne sono promotori. Sull’inchiesta Asl 3, critiche alla Giunta regionale per non avere tenuto fede alla dichiarata “discontinuità con la precedente amministrazione, soprattutto in materia di Sanità”.
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SANITÀ: “QUANTI SONO GLI INCARICHI APICALI CONFERITI ALL’INTERNO DELLE AZIENDE SANITARIE E DELLE AZIENDE OSPEDALIERE UMBRE?” - LIGNANI MARCHESANI (PDL) PRESENTA UNA INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA

Il consigliere regionale del Pdl Andrea Lignani Marchesani ha presentato una interrogazione (con richiesta di risposta scritta) per sapere dall'Esecutivo di Palazzo Donini quanti “incarichi apicali all’interno delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere umbre siano stati conferiti dall’entrata in vigore della cosiddetta 'Legge Bindi' e per quali professionalità, evidentemente ritenute non ricopribili attraverso le procedure concorsuali previste dalla norma in questione”.