Riforme
COMUNITA' MONTANE: “TEMPI E MODALITÀ PER DEFINITIVA COSTITUZIONE DELLE UNIONI SPECIALI DEI COMUNI E TRASFERIMENTO DEI 993 DIPENDENTI” - PER MONACELLI (UDC) PROCESSO DI RIORDINO “PIUTTOSTO CONFUSO”
Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, interroga l'Esecutivo per conoscere tempi e modalità che porteranno alla definitiva costituzione delle Unioni speciali dei comuni e al relativo trasferimento del personale coinvolto, scongiurando l'eventualità che i 993 dipendenti delle Comunità montane umbre “risultino le vittime di un processo di riordino apparso finora piuttosto confuso”. Monacelli spiega che a tutt'oggi non risultano costituite diverse Unioni speciali dei Comuni, come stabiliva invece la legge regionale “18/2011”, e a fronte di tutto ciò “molti lavoratori delle Comunità montane si trovano oggi in una situazione di grave incertezza, rischiando di non percepire alcune mensilità”.
RIORDINO PROVINCE: “IL PARERE DEL CAL È TASSELLO IMPORTANTE PER L'APPRODO DELLA DISCUSSIONE IN AULA” - NOTA DI BUCONI (PSI)
Il presidente del gruppo consiliare socialista a Palazzo Cesaroni, Massimo Buconi, esprime “apprezzamento e sostegno per il parere approvato dal Consiglio delle autonomie locali in favore delle due province”. Secondo Buconi “l'Umbria ha le caratteristiche per accogliere due enti e in ballo è il futuro della gestione di tutte le funzioni delegate, non semplicemente il destino di questo o quell'altro ente”.
RIFORME: “UNA MACROREGIONE DEL NORD CON LE TRE REGIONI DELL'ITALIA MEDIANA, TOSCANA, UMBRIA, MARCHE E REGIONI PADANO ALPINE” - CIRIGNONI (LEGA NORD) ANNUNCIA LA PRESENTAZIONE DI UNA MOZIONE
Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, ha presentato una mozione, come già fatto dal suo partito “in tutti i Consigli regionali del Nord”, per impegnare la Giunta regionale “a sostenere la proposta di legge costituzionale, di iniziativa popolare, depositata dal Carroccio in Cassazione che mira all’istituzione delle Comunità autonome, organismi a costo zero, dotati di ampio margine di manovra fiscale e decisionale. L'obiettivo – rimarca Cirignoni - è quello di istituire una macroregione del nord formata dalle tre regioni dell'Italia Mediana: Toscana, Umbria e Marche e dalle regioni padano alpine”.
RIORDINO PROVINCE: “40 ANNI NON SONO BASTATI PER COSTRUIRE E SEDIMENTARE UNA COSCIENZA E UNA CULTURA REGIONALE” - DA GALANELLO (PD) “UNA NUOVA IDEA DELL’UMBRIA, PER GUARDARE AVANTI CON IDEE E STRATEGIE NUOVE”
Il consigliere regionale del Partito democratico Fausto Galanello interviene sulle ipotesi di riassetto territoriale evidenziando che “quando in un passaggio difficile come quello che sta oggi interessando il Paese a rischio di default, tornano a prevalere in questa Regione logiche territoriali e campanilismi di vario genere, richiami storici dei millenni trascorsi viene naturale dire che si è fatta l’Umbria ma 40 anni non sono bastati per costruire e sedimentare una coscienza e una cultura regionale”. Per Galanello bisogna fare di tutto “per provare a salvare il salvabile” ma senza perdere “questa rara occasione per guardare avanti con idee e strategie nuove, su cui ricostruire la speranza e la fiducia degli umbri ed in particolare delle nuove generazioni”.