WELFARE: “MAGGIORE SOSTEGNO ALLE COOPERATIVE SOCIALI” – SMACCHI (PD) DOPO LA PRESENTAZIONE DEL BILANCIO ASAD A PALAZZO DONINI

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19 Dic 2013 00:00

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(Acs) Perugia, 19 dicembre 2013 - “Le cooperative sociali sono state sempre un motore di cambiamento sociale perché hanno obbligato i rappresentanti delle istituzioni a volgere il loro sguardo verso le persone senza voce, quelle in difficoltà, che con enorme sacrificio e dignità rivendicano il loro sacrosanto diritto ad una vita normale”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), per il quale “realizzare asili in piccoli e lontani comuni di montagna, costruire residenze per anziani, allestire nuove comunità terapeutiche, oltre che accrescere il capitale sociale e creare nuova occupazione produce quel famoso e tanto decantato 'welfare di comunità' che contraddistingue la nostra Regione e contribuisce a qualificarla come regione benchmark in alcuni servizi e prestazioni”.

Smacchi, prendendo spunto dalla conferenza stampa tenuta stamani a Palazzo Donini dalla Cooperativa Asad per illustrare il bilancio sociale 2012, evidenzia la necessità di “rivedere il tariffario che determina il valore delle prestazioni delle cooperative sociali, ormai fermo al 2009, specie se sono di alta qualità ed alta professionalità. A livello nazionale è diventato intollerabile lo svuotamento sistematico del fondo sociale, così importante per tante famiglie in difficoltà”.

Tornando alla Cooperativa Asad, Smacchi sottolinea come, “con i suoi 600 soci è sicuramente una realtà che negli anni si è contraddistinta nei servizi di supporto alla disabilità, alla salute mentale, agli anziani e ai minori. Una presenza che, nonostante la crisi economica e l’aumento dei costi fissi del personale – rileva l'esponente del Pd -, non è mai venuta meno e che ora ha maggiormente bisogno della concreta realizzazione della sussidiarietà cosiddetta circolare fra istituzioni, mondo profit e quello no-profit”.

Per Smacchi, “la co-progettazione e il fare rete saranno determinanti nel futuro per la sostenibilità, per la qualità dei servizi e la loro capillare erogazione sul territorio senza che questo ricada, in modo insostenibile, sulle spalle di un unico soggetto. A tale scopo – conclude Smacchi -, la Regione dovrebbe anche rivedere il tariffario che determina il valore delle prestazioni, fermo al 2009, mentre a livello nazionale è diventato intollerabile lo svuotamento sistematico del fondo sociale, così importante per tante famiglie in difficoltà”. RED/pg
 

Ultimo aggiornamento: 19/12/2013