WELFARE: “LE FAMIGLIE DEVONO POTER SCEGLIERE SE FARSI ASSISTERE O RICEVERE RISORSE PER GESTIRE IN PROPRIO LA DOMICILIARITÀ” - AUDIZIONE DELLA TERZA COMMISSIONE SULLA NON AUTOSUFFICIENZA

Si è tenuta nel pomeriggio di ieri l'audizione della Commissione Sanità e Servizi sociali, richiesta dai consiglieri Marco Squarta (FDI) e Maria Grazia Carbonari (M5s), sulla proposta di Risoluzione per la non autosufficienza. Le associazioni e le famiglie chiedono libertà di scelta per l'assistenza domiciliare, progetti personalizzati e multidisciplinarietà nei servizi. Le immagini dell'incontro: https://goo.gl/O8LZAU, https://goo.gl/mWCsri. 

Data:

17 Nov 2016 12:45

Tempo di lettura:

3 minuti, 46 secondi

(Acs) Perugia, 17 novembre 2016 - “Vogliamo la libertà di scelta: le famiglie devono scegliere se farsi assistere dalle cooperative o disporre di assegni per fare diversamente. In Umbria non ci sono gli specialisti, serve multidisciplinarietà per risolvere problematiche difficili. I nostri figli hanno diritto a servizi innovativi non a prestazioni assistenziali. Servono progetti individuali da rivedere e aggiornare periodicamente. Risolvere il problema degli adulti: al compimento del diciottesimo anno di età svaniscono tutti gli specialisti e si rimane solo con un assistente sociale. Le famiglie con disabili devono venire prima di tutti gli altri”: son solo alcune delle osservazioni fatte dai rappresentanti delle associazioni di tutela dei disabili nel corso dell'audizione della Commissione Sanità e Servizi sociali sulla proposta di Risoluzione per la non autosufficienza, incontro richiesto dai consiglieri Marco Squarta (FDI) e Maria Grazia Carbonari (M5s).

All'incontro hanno partecipato dirigenti dell'assessorato regionale alla salute, rappresentanti di sigle sindacali, cooperative sociali e di numerose associazioni (Fish Umbria, Istituto Serafico per sordomuti e ciechi, Anpis Umbria, A voce libera, Associazione Aladino, Afad, Volare insieme, Aucla, Insieme per te, Onmic, Cesvol, Aniu, Osservatoriio regionale persone con disabilità). 

Il presidente della commissione Sanità e Servizi sociali, ATTILIO SOLINAS, ha detto che la questione non autosufficienza “è molto complessa e articolata, non si può generalizzare se parliamo di assistenza a queste persone. Bisogna capire quali categorie ci sono: i servizi devono essere adattati a seconda della gravità delle varie situazioni. Chiaro che alcune famiglie preferiscono il ricovero in struttura residenziale assistita, penso ai casi di  alzheimer avanzato, mentre altre famiglie possono preferire di appoggiare la persona in un un centro diurno, e in altri casi può anche essere richiesto un assegno per l'assistenza domiciliare. Tali servizi integrano quelli forniti dalle strutture di assistenza pubblica con i privati, va fatto l'accreditamento, ma pensare di voucherizzare in modo indiscriminato l'assistenza a queste persone non ha senso, perché se la Regione assegna risorse e assegni di cura deve sapere chi fornisce questa cura, quindi ci vuole anche un albo con persone accreditate, non si può andare a sostenere un tipo di assistenza se non è qualificata. L'Umbria non è all'anno zero sul tema non autosufficienza, i servizi funzionano, le coop sono di alto livello e la Regione deve garantire la professionalità se no è il far west. Dovremo essere elastici e, compatibilmente con le risorse disponibili, potenziare i servizi, che poi è quello che chiediamo con la proposta di risoluzione”.

MARCO SQUARTA, capogruppo dei Fratelli d'Italia e commissario richiedente l'audizione, ha detto che “in Emilia Romagna, dopo la fase di specifici controlli e accertamenti, vengono concessi tre assegni di sostegno e un contributo per l'assistenza familiare per l'assunzione di qualcuno che assista la persona disabile. Credo che possa essere un buon punto di equilibrio anche per noi e ve lo propongo. Chi vuole rimanga come oggi, ma a chi sceglie di non affidarsi alle strutture sia concessa la possibilità di farlo con assegni”.

MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “Abbiamo cercato di introdurre in Consiglio regionale una risoluzione per dare possibilità di scegliere a chi affidarsi. La commissione sia in grado di portare l'Umbria alla libertà di scelta, chi ha bisogno di istituti continuerà, chi vuole stare a casa deve avere la possibilità di farlo”.

CARLA CASCIARI (PD): “Abbiamo rallentato un percorso come Umbria ma non buttiamoci addosso fango, sul territorio ci sono esperienze che sono più avanti di tante altre. Abbiamo bisogno di tutte le sensibilità e di tenere al centro la sostenibilità economica. Sono mancati i fondi per due anni e la Regione ha provveduto di suo. Ora servono le buone pratiche nei territori per dare risposte che vadano oltre le ore di domiciliarità”. 

SERGIO DE VINCENZI (Ricci presidente): “Dovremo integrare quanto emerso oggi, visto che abbiamo scoperto molti nuovi aspetti, e porre attenzione sulla necessità di equipe multidisciplinari. Giusto il dimensionamento dei servizi e necessario evitare doppioni. Poi serve una banca dati per avere quadro certo, definito della situazione”. 

SILVANO ROMETTI (Socialisti): “Un incontro per noi istruttivo. Prendiamo atto di quanto ci viene detto, di quali sono i bisogni e delle critiche su temi importanti come la libertà di scelta, il percorso di accreditamento e la reversibilità se la famiglia non ce la fa a portare avanti un progetto personalizzato. Le cose vanno cambiate partendo da quello che già c'è”.

CLAUDIO RICCI (Ricci presidente): “Un incontro di grande importanza dove sono emerse proposizioni operative molto chiare. Zone sociali e comuni sono fondamentali e il Piano sociale coglie questo aspetto. Devono elaborare piani specifici. Regione e livello locale si incontrano. La risoluzione parla di monitoraggio, un'azione importante per misurare i risultati e poter agire dopo. Al Piano sociale seguirà quello Sanitario ed entrambi gli atti racchiudono tematiche e provvedimenti afferenti sia alla sfera del sociale che alla sanità”. PG/

Ultimo aggiornamento: 18/11/2016