(Acs) Perugia, 11 novembre 2014 – I consiglieri regionali Franco Zaffini (FDI) e Fausto Galanello (PD) hanno presentato una mozione che impegna la giunta regionale ad “assumere tutte le iniziative proprie, presso il Ministero competente e in sede di Conferenza Stato Regioni, utili a reperire le risorse necessarie al fine di rimuovere gli ostacoli al corretto funzionamento della legge '13/1989', garantendo una risposta concreta alle numerosissime richieste di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”.
La legge '13/1989' (Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati), come spiegano i consiglieri regionali - ha introdotto la possibilità di richiedere contributi pubblici per l'eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati, istituendo presso il Ministero dei lavori pubblici un apposito Fondo speciale. Tale Fondo è annualmente ripartito tra le Regioni richiedenti con decreto del Ministro dei lavori pubblici di concerto con i Ministri per gli affari sociali, in proporzione al fabbisogno certificato dalle Regioni che, in seguito, ripartiscono le somme assegnate ai Comuni richiedenti i quali, a loro volta, abbiano accertato il fabbisogno sulla base delle domande presentate e ritenute ammissibili. Sulla base del periodico monitoraggio sull'attuazione della legge 13, alla data del 15 settembre 2014, i Comuni della provincia Perugia hanno certificato un fabbisogno annuale di euro 5.492.193,01 (951 domande validamente presentate) e i comuni della provincia di Terni un fabbisogno di euro 1.716.005,27 (376 domande validamente presentate) che, ad oggi, rimangono insoddisfatti. Con delibera numero 509 del 12 maggio 2014 la giunta ha determinato in euro 12.298.337 il fabbisogno regionale per il corrente anno”.
“Ma il Ministero delle Infrastrutture – ricordano Zaffini e Galanello - nel 2010 ha comunicato alle Regioni 'l'impossibilità di assegnare i fondi per mancanza della necessaria copertura finanziaria' e che, da tale data, la Regione Umbria non ha più garantito la regolare copertura dei fabbisogni espressi dai Comuni, con grave disagio per i cittadini ammessi al contributo”.
“La Costituzione della Repubblica italiana – è scritto nell'atto dei due consiglieri - all’articolo 16 garantisce il diritto alla mobilità di ogni cittadino; la concreta fruizione di questo diritto per le persone affette da disabilità, sancita dal principio di eguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione, costituisce lo strumento e la precondizione indispensabile per potere esercitare tutta un serie di altri diritti, nonché per integrarsi nell’ambiente sociale; l’articolo 3, comma 2, della Costituzione demanda al legislatore il compito di rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che possono impedire la realizzazione in concreto del principio di eguaglianza. È proprio sulla base di questa specifica previsione costituzionale – concludono Zaffini e Galanello - che va inquadrata tutta la legislazione ordinaria in tema di disabilità, ivi compreso l’aspetto della mobilità, ed il correlato obbligo per la Pubblica Amministrazione di eliminare le barriere architettoniche. Con l’entrata in vigore in Italia della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e con la legge numero '18/2009' il predetto diritto alla mobilità si è qualificato ulteriormente come diritto all’accessibilità. Tale diritto è strettamente correlato alla realizzazione di alcuni dei più rilevanti principi, cui è finalizzata la Convenzione stessa, ovvero il diritto per le persone con disabilità all'indipendenza ed all’inclusione sociale”. RED/pg