(Acs) Perugia, 9 settembre 2014 - “Ben sapendo che la principale responsabilità in queste scelte spetta al Comune, deve essere chiarito perché la Regione non ha avuto niente da ridire durante la Conferenza dei servizi sulla realizzazione del Centro Commerciale in località Fontecese di Gubbio; dove risieda 'l'interesse pubblico' (ammesso che le procedure siano state regolari) in un'operazione come questa, che interessa solo privati e su cui diversi soggetti, portatori di interesse, hanno manifestato in varie forme contrarietà; se la Giunta intende agire perché i lavori vengano sospesi e si arrivi almeno a un supplemento d'istruttoria in attesa del pronunciamento del Tar previsto per il 19 novembre prossimo”. Sono queste le richieste che il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) affida ad una interrogazione urgente rivolta alla Giunta di Palazzo Donini.
Il CENTRO COMMERCIALE. Goracci parte dall'avvio dei lavori per la realizzazione di un nuovo centro commerciale in località Fontecese, nell'immediata periferia della città: “un'operazione che fu voluta con forza, all'epoca, dall'amministrazione Guerrini. Molti passaggi autorizzativi - aggiunge - sono al vaglio della Giustizia amministrativa e di sicuro il nuovo Piano regolatore approvato nel 2007 dal Comune di Gubbio non prevedeva nemmeno lontanamente niente di simile: se poi le varianti ci siano state o meno, se fossero regolari, se i percorsi autorizzativi siano stati lineari e corretti o no, saranno gli organi preposti a giudicarlo. Non intendo schierarmi nei contenziosi aperti dove ognuno difenderà le proprie ragioni, ma denunciare una scelta che ritengo sbagliata e nociva per la città di Gubbio”.
L'IMPATTO SUL COMMERCIO. “Chi è succeduto a Guerrini e al Commissario alla guida del Comune (sarà bene ricordare che per amministrare occorrono coraggio, e coerenza con le cose che si dicono in campagna elettorale) – continua Goracci - nulla ha fatto per impedire (o almeno approfondire) un'operazione urbanistica e socio-economica che darà una mazzata finale alle attività commerciali del centro storico eugubino e farà chiudere altre attività commerciali similari: a Gubbio gli abitanti sono 33mila e (grazie anche alla marginalità dovuta alla viabilità) non verranno certo i perugini, i folignati, i tifernati a fare la spesa a Gubbio, e i numeri non si possono cambiare. Anzi, la fase di crisi registra un forte calo dei consumi”.
GLI ALTRI INTERVENTI. Goracci evidenzia infine che, in passato, suoi “atti o interventi consiliari insieme a sollecitazioni pubbliche e istituzionali su aspetti inerenti vicende del territorio eugubino sono stati snobbati se non ridicolizzati (mi limito a ricordare la questione dell'Alberghiero a Gubbio, la risposta sulle Logge dei Tiratori, il Puc riguardante il vecchio ospedale, l'organizzazione delle farmacie, l'istituzione dell'istituto per il folklore, gli interventi sulle strade regionali, su attività 'promozionali' come la fiction di Don Matteo...e altro), per seguire le indicazioni di un sindaco incapace, fatto fuori dallo stesso suo partito, ma che aveva in Consiglio regionale il suo 'badante' politico”. MP/