“Una rete a maglie strette contro il disagio giovanile”
Il consigliere Paola Fioroni (Lega) invita la Regione Umbria alla convocazione degli “Stati generali dei soggetti protagonisti del sistema”
13 Nov 2023 12:04
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(Acs) Perugia, 13 novembre 2023 - “Realizzare gli ‘Stati generali sul disagio giovanile’ per mettere a sistema tutti quei soggetti in grado di definire una rete a maglie strette per aiutare i giovani nelle loro fragilità”. Il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega - vicepresidente dell’Assemblea legislativa), invita la Regione Umbria a “farsi cabina di regia di una iniziativa sociale di fondamentale importanza. Quando si parla di disagio giovanile si parla di un mondo con tante sfumature, in cui i colori dell’adolescenza si perdono nel bianco e nero dei problemi psicologici, di dipendenze e nei comportamenti a rischio reato. Un mondo - spiega Fioroni - fatto di tante criticità che debbono essere affrontate in maniera corale da una comunità coesa che sappia tessere reti a maglie strette fra tutti protagonisti. Famiglie, scuola, sport, associazioni, aziende sanitarie, istituzioni, forze dell’ordine, comuni, assistenti sociali, centri di aggregazione: un mondo variegato di soggetti che è necessario si mettano a confronto in maniera corale e sinergica per fissare percorsi continuativi che diano vita a programmi e progetti concreti, ma soprattutto collegati fra loro in modo che abbiano continuità e multidisciplinarieta”.
“Confido - prosegue il consigliere regionale di maggioranza - che nei prossimi mesi la Regione Umbria possa realizzare quegli ‘Stati generali sul disagio giovanile’, utili a costituire un primo momento di formazione, confronto e condivisione per fare una fotografia completa dell’esistente, condividere buone pratiche, scambiarsi conoscenze, affinché ciascuno per le propria competenza possa offrire un contributo ad un progetto globale che si ponga obiettivi ed azioni comuni. Occorre pensare a sistemi repressivi sempre più efficaci, ma ancor più dobbiamo riflettere su come prevenire, anticipare e curare certi processi di devianza che dobbiamo impattare il prima possibile. Educare è una responsabilità che attiene a tutti, a tutta la comunità nella sua interezza. Ogni giovane che non lasciamo cadere dalle nostre reti sociali - conclude Fioroni - è una vittoria che restituisce colore non solo alla vita dei nostri ragazzi, ma a tutto il nostro presente e futuro”. RED/mp