UMBRIA MOBILITÀ: “SITUAZIONE CRITICA PER I MANCATI PAGAMENTI DEL COMUNE DI ROMA, MA L'AZIENDA È FORTE E SANA” - IN II COMMISSIONE AUDIZIONE CON ASSESSORE, PRESIDENTE E CDA, PRESIDENTE COLLEGIO SINDACALE
Della crisi finanziaria che sta interessando attualmente Umbria Tpl-Mobilità, si è parlato approfonditamente stamani in Seconda Commissione dove il presidente Chiacchieroni ha invitato l'assessore regionale ai Trasporti, Rometti, il presidente della società Moriconi insieme all'intero Cda ed il presidente del Collegio sindacale Chifari. Dai vari interventi è emerso, sostanzialmente, che la situazione di Umbria Mobilità è precipitata a causa dell'interruzione dei pagamenti da parte del Comune di Roma a 'Roma Tpl' che a sua volta deve al socio umbro circa 50 milioni di euro per l'attività svolta nella capitale (5 milioni di chilometri e per servizi gestionali dell'attività). E se per Barberini (PD) “è necessario prevedere una nuova impostazione della politica industriale della Società poiché è emerso con chiarezza un deficit economico strutturale”, per Nevi (PdL) “nel momento della fusione e della creazione di Umbria mobilità c'è stata una sottovalutazione dei rischi connessi a certe operazioni, come quella romana”.
12 Set 2012 01:00
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(Acs) Perugia, 12 settembre 2012 – “La sofferenza finanziaria di Umbria Mobilità è dovuta soprattutto ai mancati pagamenti del versante romano. La Regione sta cercando le giuste risposte per far fronte alle criticità attuali per poi, a medio termine, cercare di trovare le giuste soluzioni per ricreare le migliori prospettive per l'azienda: aumento di capitale già deliberato dai soci, una serie di misure di risanamento sulle quali la Giunta regionale si sta impegnando all'interno di un quadro che deve essere chiaro per tutti”. Così l'assessore regionale ai Trasporti Silvano Rometti stamani in Seconda Commissione dove si sono svolte numerose audizioni utili ad approfondire la situazione economico-finanziaria di Umbria Tpl – Mobilità.
Segnali chiari e di sostanziale ottimismo sono arrivati dal presidente della società, Giovanni Moriconi (presenti alla riunione anche tutti gli altri membri del Cda) che ha tenuto a ribadire che Umbria Mobilità è una realtà “sana e forte” e la situazione in cui versa attualmente non è data da debiti, ma da crediti non riscossi. Moriconi ha ricordato che Umbria Mobilità, della quale la Regione Umbria detiene il 20 per cento, è attiva da meno di due anni (dal 1 dicembre 2010) e “a livello nazionale è tra le meglio collocate ed è una realtà con tutti parametri a posto. A fine 2013 Umbria Mobilità conseguirà, pur garantendo la stessa qualità del servizio, economie di circa 14 milioni di euro, dati soprattutto dalla riduzione (pensionamenti) di 100 unità della forza lavoro. La crisi attuale – ha spiegato – è finanziaria e non economica e dovuta a diversi fattori, molti dei quali riferiti a situazioni non individuate in sede di pre-fusione delle aziende, ma anche e soprattutto da perdite prodotte dai servizi gomma e ferro (Umbria) che dal 2010 alla fine del 2012 saranno di circa 23/24 milioni di euro”.
Sulla questione di più stretta attualità e cioè sulla situazione legata alla questione romana, Moriconi ha ricordato che Umbria Tpl–Mobilità è socio al 33 per cento di Roma Tpl (formata da altre due aziende) e che nel 2010 è stata vinta una gara, per servizi, da 800 milioni di euro per 8 anni. Le situazioni venutesi a creare erano imprevedibili. Attualmente Umbria Mobilità vanta crediti da Roma Tpl, per l'attività svolta nella capitale (5 milioni di chilometri e per servizi gestionali dell'attività), per circa 50 milioni di euro. È chiaro che pretendiamo di essere trattati da Roma Tpl come le altre due aziende e che stiamo operando per cercare di incamerare le somme dovute nel più breve tempo possibile. Al contempo stiamo decidendo se garantire o meno a Roma Tpl i servizi che siamo chiamati a svolgere”. In una sintesi estrema, tuttavia, come è stato evidenziato anche nel corso dell'audizione con Rometti, la così detta 'situazione romana' “guadagna, ma non paga. Quella umbra paga, ma guadagna poco”. Dall'audizione di Moriconi è emerso che il fabbisogno finanziario a dicembre 2012 è di 25 milioni di euro. Auspicando lo sblocco della questione capitolina, Moriconi ha spiegato tuttavia che “dal prossimo 1 gennaio 2013 ogni servizio svolto dovrà essere fatto in equilibrio finanziario e non in perdita, anzi, possibilmente con un margine di impresa che permetta di rientrare dei debiti”. L'aumento di capitale da 25 milioni di euro deciso dai soci, al quale potranno partecipare anche soggetti privati, permetterà all'azienda di avere maggiori affidamenti.
L'assessore Rometti, nel suo intervento iniziale, dopo aver sottolineato come il settore dei trasporti abbia subito i maggiori tagli da parte del Governo centrale, ha ricordato che per permettere il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei fornitori di Umbria Mobilità, la Regione e la Provincia di Perugia hanno garantito, rispettivamente, una anticipazione di 3,7 milioni e di 3,8 milioni di euro. “La Giunta regionale – ha fatto anche sapere l'assessore -, a breve termine predisporrà un percorso di riorganizzazione complessiva del trasporto che troverà soluzione nel nuovo Piano regionale dei trasporti, per il quale è prevista la predisposizione entro l'anno. L'auspicio – ha detto – è che sempre entro il prossimo mese di dicembre possa essere approvato in modo definitivo dal Consiglio regionale”.
Il presidente del Collegio sindacale di Umbria Tpl - Mobilità, Paolo Chifari ha rimarcato e ribadito come l'attuale situazione dell'Azienda sia dovuta al mancato incasso da parte di Roma Tpl e dai maggiori costi complessivi per lo svolgimento dei servizi”, ha detto quindi di attendere il nuovo piano finanziario con cui l'azienda dovrà dimostrare come produrre utili, necessari per sanare le perdite”. Chifari ha anche fatto sapere che la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini gli ha chiesto di “verificare incassi e pagamenti relativi alla Società Roma Tpl” e che “l'Azienda romana (di cui Umbria Tpl – Mobilità detiene il 33 per cento) si è dichiarata estremamente collaborativa”.
Luca Barberini (PD), dopo aver rimarcato che i problemi di Umbria Mobilità “non possono essere completamente riconducibili alla questione romana”, ha detto che dalle audizioni “emerge un quadro di difficoltà generale per il trasporto, derivante soprattutto dai sostanziosi tagli nazionali, che si riverberano naturalmente anche su Umbria Mobilità. È necessario prevedere una nuova impostazione della politica industriale della società poiché è emerso con chiarezza un deficit economico che è strutturale, per il quale è necessario prevedere azioni di razionalizzazione come pure delle stesse tariffe. Sostanzialmente serve una rivisitazione a tutto tondo della società da parte di tutti i soggetti interessati, tecnici e politici”.
Raffaele Nevi(PdL), ha sottolineato la “preoccupazione che deriva anche da quanto detto dai vertici di Umbria Mobilità. La società è all'interno di una crisi non ancora risolta e sta navigando a vista. Nel momento della fusione e della sua creazione c'è stata sicuramente una sottovalutazione dei rischi connessi a certe operazioni, come quella romana. Forse è mancata anche una valutazione dei rischi da parte della Regione e dagli stessi soci. La situazione attuale, particolarmente critica, va monitorata costantemente”.
Numerose le osservazioni da parte dei consiglieri regionali presenti in Commissione.
Massimo Monni (PdL) ha chiesto in modo dettagliato il quadro completo delle sofferenze finanziarie. Per Massimo Mantovani (PdL) si è arrivati all'Azienda unica dei trasporti “con oltre 15 anni di ritardo buttando al vento la messa a regime delle risorse”, ed ha rimarcato un “problema di carattere strategico della mobilità umbra. Bisogna investire di più sull'aeroporto e meno sul ferro – ha detto rivolgendosi a Rometti – perché oggi rappresenta la principale infrastruttura umbra che sta agendo positivamente sullo sviluppo della nostra economia”. Paolo Brutti (IdV), unitamente agli altri commissari, ha chiesto di avere informazioni più frequenti e dettagliate sulla situazione dell'Azienda. Se i servizi svolti nella capitale creano problematicità oggettive, vanno razionalmente ridotti”. Per Rocco Valentino (PdL) “è stata concepita male la gestione di Umbria Mobilità. Vanno ricercate le responsabilità politiche rispetto alla cattiva gestione dell'azienda. È necessario razionalizzare il trasporto ferro – gomma”. Alfredo De Sio (PdL) ha sottolineato l'importanza di “salvaguardare prioritariamente e soprattutto le esigenze dei cittadini umbri. Umbria mobilità – ha aggiunto – è nata in un equilibrio precario che va stabilizzato in modo razionale e magari prevedendo minori rischi di impresa”. As
