(Acs) Perugia, 6 agosto 2012 - “Non siamo intenzionati a condividere ipotesi di privatizzazione dell'azienda regionale, magari svendendone una sua parte a chi ha già messo in ginocchio il trasporto ferroviario nazionale, ipotesi che non contribuirebbero a perseguire l'interesse degli umbri ad avere un servizio di trasporto efficiente e ben calibrato sulle esigenze dei cittadini e dei lavoratori. E non è corretto oggi denunciare inefficienze gestionali come se ci si svegliasse da un lungo sonno o si fosse privi di responsabilità”. Lo afferma il capogruppo regionale di Rifondazione comunista – Fds, Damiano Stufara, a proposito delle difficoltà in cui si trova l'azienda di trasporto regionale Umbria mobilità.
“Non so – dice Stufara - se inefficienze o scelte sbagliate del management di Umbria Mobilità ci siano davvero state. So però che se ci fossero state la Regione avrebbe avuto tutta l'autorità, i tempi e i modi per porre rilievi e prevenire problemi. Non aver svolto questo ruolo non è meno grave dell'ipotesi di aver assunto scelte non ottimali”. E per quanto riguarda eventuali ipotesi di privatizzazione dell'azienda, “ribadiamo che non si può pensare che l'Umbria sia terreno di conquista rispetto a logiche che non tengono in nessun conto le esigenze delle comunità. Comunità che si sono già espresse lo scorso anno nel referendum contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali, come autorevolmente ribadito in queste settimane dalla Corte Costituzionale”.
“In occasione del recente dibattito sull'assestamento di bilancio - ricorda Stufara - la Giunta regionale ha solennemente affermato in Aula di voler esplorare ogni possibile soluzione per salvaguardare i lavoratori e l'azienda regionale di trasporti pubblici, esperienza d'avanguardia a livello nazionale. Un'impostazione alta e condivisibile, che raccoglieva le forti preoccupazioni che Rifondazione comunista aveva espresso in quei giorni. Assistiamo invece in queste settimane a una discussione di basso profilo, che somiglia di più allo scarica barile che alla ricerca del rilancio”.
“Auspico – conclude - che il confronto fra l'azienda di trasporto, gli enti proprietari e le organizzazioni sindacali possa svilupparsi su basi serie e sulla volontà di risolvere i problemi più stringenti, a partire dal diritto al salario dei lavoratori, per poter poi, senza scorciatoie, affrontare i nodi strategici del trasporto pubblico locale in Umbria nel prossimo decennio”. RED/pg