UMBRIA MOBILITÀ: “LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI IMPORTANTE PER L'OPERATIVITÀ DELL'AZIENDA” - IN II° COMMISSIONE AUDIZIONE CON IL CDA DELLA SOCIETÀ

Si è parlato della situazione attuale in cui versa Umbria Mobilità nella riunione odierna della Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni. Invitati in audizione i vertici della società, rappresentati per la circostanza dall'amministratore delegato Franco Viola, dal direttore amministrativo Mauro Proietti e dal consigliere Francesco Longhi. Tra i passaggi principali emersi dall'incontro, la Centralità del nuovo piano regionale trasporti per l'operatività di Umbria Mobilità. Per la messa a punto del piano di ristrutturazione dell'azienda è in atto un confronto con tutti gli Enti locali che, sembra, stiano esprimendo sostanziale condivisione sulle nuove scelte che avranno vita a partire dalla seconda parte di quest'anno. Da tutti è stata ribadita la necessità di fare scelte razionali, in sostanza, basta autobus vuoti, ma garanzia comunque del servizio per tutti i cittadini residenti anche nei territori più disagiati.

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13 Mar 2013 00:00

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(Acs) Perugia, 13 marzo 2013 – Centralità del nuovo piano regionale trasporti per l'operatività di Umbria Mobilità. Per la messa a punto del piano di ristrutturazione dell'azienda è in atto un confronto con tutti i Comuni che stanno esprimendo sostanziale condivisione sulle nuove scelte che avranno vita a partire dalla seconda parte di quest'anno; il Piano di ristrutturazione si è reso necessario anche perché senza di esso sarebbero stati decurtati i trasferimenti statali. É quanto emerso dall'audizione di stamani, in Seconda Commissione, dell'amministratore delegato di Umbria Mobilità, Franco Viola, del direttore amministrativo, Mauro Proietti e del consigliere Francesco Lunghi.

L'incontro, sollecitato al presidente della Commissione, Gianfranco Chiacchieroni dai commissari, è servito per fare il punto sulla situazione in cui versa attualmente l'Azienda. Si è parlato della necessità di una ricapitalizzazione della società da parte dei soci, prevista nel piano di ristrutturazione, consistente in 25 milioni di euro, e della lettera di 'patronage' (i soci firmano la garanzia verso gli istituti di credito) attraverso la quale raggiungere lo scopo. E quindi del passo successivo che consiste nella ricerca del partner privato. “Attualmente, però – come ha sottolineato Proietti – a distanza di 4 mesi (dall'insediamento del nuovo management) l'iter è ancora al punto di partenza. Ad oggi soltanto la Regione ha versato il capitale, mentre gli altri enti hanno rimandato l'operazione all'approvazione del bilancio 2013”. Da tutti è stata ribadita la necessità di fare scelte razionali, in sostanza, basta autobus vuoti.

“Se alcuni servizi esistenti risultano inutili – è stato rimarcato -, quelle percorrenze vanno eliminate. Per le aziende di trasporto pubblico, che solitamente non guadagnano, l'obiettivo rimane quello del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio. Attualmente, la società, più di ogni altra cosa, sta cercando di mettere a posto il conto economico. Per raggiungere un incremento dei ricavi stiamo mettendo in atto una attenta rivisitazione dei servizi. Sul versante dei costi ci stiamo muovendo in mezzo a molteplici problematicità. L'amministratore delegato Viola ha tenuto a sottolineare come i compensi degli amministratori siano stati “particolarmente ridotti. Il problema principale che ha causato questa difficoltà finanziaria della società – ha ricordato - è dovuto alla questione romana, che parte da lontano e cioè dal mancato pagamento di circa 60 milioni di euro da parte di Roma Tpl, che a sua volta deve essere pagata dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma. In questo caso è importante mantenere i nervi saldi perché la soluzione non è quella di far 'saltare' Roma Tpl, ma ottenere da essa un piano di rientro e su questo stiamo facendo ottimi passi in avanti”. Parlando più in profondità della ristrutturazione dei servizi è emersa la scelta di intervenire sulle corse di inizio e fine giornata perché questo porta alla riduzione dei turni da gestire anche attraverso l'esubero di un monte ferie accumulato dal personale nel corso degli anni. “In questo modo – è stato puntualizzato - a medio termine saremo in grado di valorizzare l'Azienda in vista dell'auspicato ingresso del socio privato. Per quanto riguarda la ferrovia, Viola ha detto che “è urgente rimettere mano ad interventi di manutenzione straordinaria necessaria per garantire la sicurezza e per il rispetto delle normative in vigore. Il servizio ferroviario dovrà comunque essere più in linea con le esigenze attuali degli utenti ai quali va garantita soprattutto una maggiore velocità negli spostamenti. Longhi ha voluto invece ribadire la necessità di “non creare doppioni tra ferro e gomma. Umbria Mobilità – ha ribadito – oltre a pagare il fatto di non avere ancora il nuovo Piano dei trasporti, paga anche la mancanza dei Piani di bacino, ancora allo stato embrionale”.

Il presidente Chiacchieroni, dopo aver auspicato, di concerto con tutti i componenti la Commissione, che la Giunta regionale trasmetta all'organismo che presiede la bozza del Piano regionale dei trasporti, ha evidenziato come “nell'azione di rafforzamento e ristrutturazione avviata dall'azienda c'è lo spazio per un socio privato che darebbe vigore all'importante attività dell'azienda”.

Gli iInterventi.
Rocco Valentino (PdL): “Contrario rispetto alla lettera di patronage. Il Comune di Perugia non è intenzionato a mettere 5 milioni di euro poiché vanta crediti per lo stesso importo. Con il taglio dei chilometri, che interesserà anche il capoluogo regionale, mi domando come verranno garantiti i servizi ai cittadini”. Luca Barberini (Pd): “Non capisco l'utilità della lettera di patronage, che sostanzialmente non impegna gli enti sul debito. Se i soci vogliono rimanere tali devono rispettare il loro ruolo. Non si può attendere a lungo la messa in atto del piano di ristrutturazione condiviso dal nuovo management dell'azienda. I problemi non solo soltanto finanziari, ma anche e soprattutto strutturali. Si continua a navigare nella più profonda incertezza e non credo basti la sola ricapitalizzazione per risolvere i problemi”. Paolo Brutti (Idv): “Ci troviamo di fronte ad una eccessiva drammatizzazione della situazione di Umbria Mobilità. L'unica spiegazione è che si vuole lo smobilizzo della società per venderla a basso costo a qualche compratore privato. Questo sarebbe molto grave perché rappresenterebbe una perdita per l'economia regionale. Mentre a Roma abbiamo ottimi contratti non onorati, in Umbria abbiamo pessimi contratti, ma pagati. Ma i 'cattivi' pagatori romani stanno lentamente pagando. Per effetto delle spese e per i corrispettivi pagati, in Umbria, abbiamo una perdita annua di 8-12 milioni di euro. Oggi diventa fondamentale riuscire a travalicare il baratro finanziario fino al 2014 e superare la difficoltà economica oggettiva. La migliore soluzione è quella di finanziare la società per 12-18 mesi con 50 milioni di euro da parte della Regione e degli altri soci. Si tratterebbe di un prestito che Umbria Mobilità dovrà comunque restituire. Un passo fondamentale riguarda l'adeguamento del corrispettivo”.
Orfeo Goracci
(Comunista Umbro): “I trasporti pubblici non sono attività che solitamente producono utili, non si tratta di un comune servizio, ma di un servizio sociale. Rappresenta l'unico modo utile per rispondere alle esigenze di quei cittadini che vivono in condizioni territoriali disagiate. Le risorse, quindi, le deve garantire il 'pubblico', a partire dal Governo nazionale. Le scelte che farà la società non dovranno in alcun modo penalizzare né il servizio ai cittadini, né i diritti dei lavoratori che dovranno percepire con regolarità gli stipendi. Non è comunque con l'ingresso del soggetto privato che si risolvono i problemi”. Alfredo De Sio (Fd'I): “Quanto ci troviamo ad affrontare da alcuni mesi è la conseguenza di scelte e decisioni sbagliate maturate nel corso degli anni. Il trasporto pubblico locale deve rappresentare un servizio sociale, non inseguire il business, ma la qualità del servizio organizzato sulle esigenze dei cittadini. Da sempre ho manifestato scetticismo sulla nascita di Umbria Mobilità. Si è erroneamente pensato che la somma di più debolezze potesse fare una forza, invece, come era prevedibile, ha dato vita ad una debolezza maggiore. Non sono convinto che questa società vada salvata a tutti i costi. Se l'impegno che stanno mettendo in campo le istituzioni non è sufficiente e mette a rischio i servizi al cittadino, potrebbero esserci al contempo altri strumenti utili a garantire il servizio”. AS/

Ultimo aggiornamento: 13/03/2013