UMBRIA MOBILITÀ: “LA GRAVE SITUAZIONE ECONOMICA DELLA SOCIETA' FRUTTO DI SCELTE SBAGLIATE DI CDA, MANAGEMENT, REGIONE, PROVINCE E COMUNI” - INTERROGAZIONE DI MONNI (PDL) CHE PUNTA IL DITO SUL DIRETTORE GENERALE

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30 Ago 2012 01:00

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(Acs) Perugia 30 agosto 2012 - Il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) punta il dito sul management dell'azienda regionale di trasporto pubblico Umbria Mobilità e, con una interrogazione, chiede in particolare all'Esecutivo regionale se “il direttore generale Paolo Paduano, in pensione dal 2002, ma che continua a guadagnare oltre 200mila euro all'anno, ha diritto o intende usufruire degli oltre 200 giorni di ferie non godute previsti dal suo contratto, che scadrà ad agosto del prossimo anno”. Monni vuole inoltre sapere se è previsto che il direttore riceva premi di produttività per gli anni 2011 e 2012, “stante il pesante deficit attuale” e, infine, se non si ritenga opportuno, “alla luce degli ultimi eventi, azzerare completamente il Consiglio di amministrazione di Umbria Mobilità proprio alla luce dei risultati fallimentari emersi”.

L'esponente del Pdl sostiene nella sua interrogazione che le “gravi difficoltà economiche che coinvolgono ormai da mesi l'azienda Umbria Mobilità, con la conseguente incapacità di pagare le quattordicesime e gli stipendi ai dipendenti lavoratori, sono frutto anche e soprattutto di scelte politiche errate e di precise responsabilità a cominciare da coloro che hanno una presenza interna ad Umbria Mobilità”. Monni ritiene inoltre che debba terminare “soprattutto alla luce dei risultati fallimentari emersi” quella che definisce “l'era di manager pensionati, cui si concedono contratti per diverse centinaia di migliaia di euro”.

Il consigliere Monni si dice convinto che le responsabilità “di una così grave situazione economica vadano in capo anche a coloro che hanno voluto e stipulato questi contratti come quello del direttore generale che è di nomina politica. È evidente infine – conclude il consigliere del Pdl - che ci sono precise responsabilità politiche a tutti i livelli, dal presidente al Cda e anche dell'assessore regionale ai trasporti, visto che la Regione Umbria detiene il 20 per cento di Umbria Mobilità, oltre a quelle dei suoi colleghi di Province e Comuni che non hanno mai operato per evitare di arrivare alla situazione attuale, in cui qualcuno prende stipendi faraonici mentre si rischia di non poter pagare i dipendenti”. RED/tb
 

Ultimo aggiornamento: 30/08/2012