UMBRIA MOBILITÀ: “LA GIUNTA INFORMI CON SOLLECITUDINE IL CONSIGLIO REGIONALE SULLA PRIVATIZZAZIONE E SULLA SITUAZIONE GENERALE DELLA SOCIETÀ” - ROSI (PDL) PRESENTA UNA MOZIONE

Il consigliere regionale Maria Rosi ha presentato una mozione attraverso la quale impegnare l'Esecutivo di Palazzo Donini ad informare con sollecitudine il Consiglio regionale circa le operazioni di privatizzazione di un ramo della società Umbria Tpl e Mobilità Spa ed in generale sulla evoluzione della situazione, sia per quanto riguarda  l'impiego delle somme derivanti dalla privatizzazione che sulla tutela dei livelli occupazionali. Ma anche come garantire qualità, efficacia,  efficienza ed economicità del servizio senza gravare sugli utenti”. Rosi rimarca come, nonostante il recente prestito accordato dalla Regione, la società continui a versare in una situazione estremamente difficile dal punto di vista finanziario, non trovando adeguato ristoro neppure nella somma di 100 milioni di euro provenienti dal Fondo nazionale trasporti.

Data:

03 Giu 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 3 giugno 2013 -  “Informare con sollecitudine il Consiglio regionale sulle operazioni di privatizzazione di un ramo della società Umbria Tpl e Mobilità Spa; sull'impiego delle somme derivanti dalla privatizzazione; sulle misure per tutelare i livelli occupazionali; come garantire qualità, efficacia,  efficienza ed economicità del servizio senza gravare sugli utenti”. Attraverso una mozione in proposito, Maria Rosi (PdL) chiede sostanzialmente l'impegno della Giunta a relazionare costantemente all'Aula di Palazzo Cesaroni circa l'evolversi della situazione generale di Umbria Mobilità.

L'esponente del centrodestra ricorda che “nonostante il recente prestito accordato dalla Regione, la società versa in una situazione estremamente difficile dal punto di vista finanziario, non trovando adeguato ristoro neppure nella somma di 100 milioni di euro provenienti dal Fondo nazionale trasporti. Tali difficoltà – aggiunge - sembra rendano necessario l'aumento dei corrispettivi chilometrici per poter erogare maggiori risorse alla Società, la quale, in rapporto al resto del Paese, ha costi per passeggero trasportato e per chilometro percorso tra i più bassi a livello nazionale, come è anche risultato dalle dichiarazioni dell'assessore Silvano Rometti.  I soci di Umbria Tpl e Mobilità – va avanti Rosi - hanno stabilito, per fronteggiare questa crisi finanziaria, di ricercare un nuovo partner privato e di dar vita, mediante un'operazione di scorporo, a due società, denominate Umbria Mobilità Patrimonio ed Umbria Mobilità Esercizi. Alla prima delle due società, (Umbria Mobilità Patrimonio), farà capo tutto il patrimonio dell'azienda unica regionale dei trasporti, comprese le attività e le passività, procedendo alla vendita del patrimonio ritenuto 'non strategico'. Alla seconda società (Umbria Mobilità Esercizi), spetterà la gestione del servizio nella regione e, a quanto sembra, assorbirà sia i mezzi di trasporto (autobus e traghetti), sia chi li guida. Questa società sarà messa sul mercato e la privatizzazione potrebbe comportare anche la totale estromissione dei soci pubblici”.

Rosi rimarca quindi “le preoccupazioni avanzate da più parti, ad iniziare dai sindacati tra i quali, ad esempio, l'Ugl ha manifestato il proprio netto dissenso alla vendita, proponendo, in subordine agli attuali soci, di mantenere una partecipazione azionaria significativa, superiore al 30 per cento. Al momento – scrive  - non è chiaro quali misure saranno intraprese in ordine alle garanzie occupazionali, all’integrità delle attività dell’azienda, ai livelli retributivi, alle condizioni di lavoro, agli accordi sottoscritti ed ai livelli di servizio minimi da offrire all’utenza. E non è chiaro – conclude -  in quale modo si intende garantire l'efficienza, l'efficacia e l'economicità di un servizio pubblico, la cui gestione potrebbe essere affidata totalmente ad un soggetto privato”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 03/06/2013