(Acs) Perugia, 15 marzo 2011 - “Quali iniziative la Giunta regionale intende adottare per il rilancio della manifestazione 'Expo Casa' (Centro 'Umbria Fiere' di Bastia Umbra) che rappresenta un'importante occasione di promozione per la commercializzazione di settori importanti della nostra regione?”. Lo chiede, attraverso una interrogazione, il capogruppo dell'Udc, Sandra Monacelli ricordando che la 29° edizione dell'Expo Casa – Salone nazionale edilizia e arredamento casa (organizzata dalla Epta srl – società operativa della Confcommercio) si è tenuta dal 5 al 13 marzo e che questa edizione ha visto attivi 50 settori merceologici per oltre 450 stand in 6 padiglioni tematici, per un totale di 28mila metri quadrati di esposizione, 600 marchi esposti relativi ai settori dell'arredamento, complementi, energie rinnovabili, edilizia, componentistica, sistemi di sicurezza e soluzioni per costruire, arredare o rinnovare la casa.
Per Monacelli “al di là dei dati relativi all'affluenza dei visitatori, tra le aziende espositrici si è registrato negli ultimi anni il progressivo abbandono delle più prestigiose ditte umbre. Tra le ragioni di tale assenza – spiega - va segnalato l'alto costo della quota da sostenere per l'affitto degli stand, che in un momento di crisi quale quello attuale determina, congiuntamente ai costi per l'allestimento, un disincentivo alla partecipazione dei soggetti interessati che meglio qualificherebbero l'evento promozionale”.
“La mission originaria di tale salone nazionale – scrive il capogruppo centrista - consiste nella promozione commerciale delle aziende autoctone operanti nei vari settori coinvolti, accreditandosi nel corso degli anni come una vera e propria vetrina d'eccezione per le migliori aziende della nostra regione e quindi per la commercializzazione delle migliori produzioni umbre a livello nazionale. Si rende, quindi, opportuno – conclude Monacelli - rivedere le politiche per l'accreditamento degli espositori, allo scopo di rilanciare la qualità promozionale dell'intera manifestazione e favorire una maggiore presenza delle aziende umbre”. RED/as