(Acs) Perugia, 20 novembre 2013 – La Giunta regionale comunichi “i tempi in cui verrà redatto l'atto di indirizzo che regola la presenza degli alberghi diffusi nel territorio regionale, senza che questo danneggi le attività già presenti e di fatto più volte approvate e incoraggiate pubblicamente dai suoi rappresentanti politici”. Lo chiede, con una interrogazione, il capogruppo Udc a Palazzo Cesaroni, Sandra Monacelli.
Nel suo atto ispettivo, il consigliere regionale spiega che “l’albergo diffuso è un albergo orizzontale, un progetto di ospitalità integrato nel territorio, nella sua cultura e nella sua comunità. L’albergo diffuso è una proposta ospitale italiana, concepita negli anni ’80 in Friuli e messa a punto come modello di ospitalità originale negli anni ’90 in Sardegna e in altre regioni del nostro paese. E' situato in un borgo o in un centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini tra di loro. E' una struttura ricettiva unitaria, gestita in forma imprenditoriale, che si rivolge ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio, autentico, a contatto con i residenti, usufruendo dei normali servizi alberghieri. Questa formula è stata recepita in Italia da 19 regioni e l'Umbria contempla questa tipologia ricettiva sin dal 2006, una scelta recentemente ribadita dalla legge regionale 'n.13/2013'. Dal 2006 la Giunta regionale – evidenzia Monacelli - deve predisporre l'atto di indirizzo che stabilisca i centri storici nei quali ne è consentita la realizzazione e le distanze tra i vari edifici che costituiscono l'albergo diffuso”.
L'esponente dell'opposizione rileva che “la Regione Umbria, come indicato dalla legge regionale 'n.13/2013', riconosce al turismo un ruolo strategico per lo sviluppo economico e occupazionale e per la crescita culturale e sociale dell'Umbria. A sette anni di distanza, nonostante fosse previsto anche nel nuovo testo sul turismo, la Giunta regionale con colpevole ritardo non ha ancora provveduto a redarre l'atto di indirizzo. Nonostante il gravissimo e ingiustificato ritardo nell'emanazione dell'atto di indirizzo da parte della Giunta, la Regione sta invitando le Amministrazioni comunali a prendere provvedimenti nei confronti di chi sta facendo uso nei propri territori della denominazione di 'albergo diffuso', rischiando di danneggiare seriamente le attività già presenti: in Umbria sono presenti nove strutture che fanno riferimento all'albergo diffuso, riconosciute dall'Associazione nazionale alberghi diffusi) e più volte la Regione Umbria, attraverso i suoi più alti rappresentanti politici, ha sottolineato l'importanza di tali strutture”. MP/