TURISMO (2): “DIMINUITI I GIORNI DI PERMANENZA E LA REDDITIVITÀ PER CAMERA. NELL'AGRITURISMO FORTE PRESENZA DI ABUSIVI. MANCA UNA STRATEGIA REGIONALE” - AUDIZIONE DELLE CATEGORIE DEL SETTORE IN II COMMISSIONE

Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni l'Audizione convocata dalla Seconda Commissione sugli effetti della crisi economica sul sistema turistico regionale. Alla seconda parte dell'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Federalberghi, Turismo verde – Cia, Terra nostra Umbria – Coldiretti, Confindustria turismo e Confindustria. Tra le criticità emerse: la diminuzione dei giorni di permanenza e della redditività per camera negli hotel; una politica dei prezzi indirizzata al ribasso per attrarre clienti e superare la crisi; un abusivismo piuttosto diffuso nel settore extra alberghiero; una legislazione sull'agriturismo ormai obsoleta e un sito turistico istituzionale altrettanto inadeguato; una promozione ancora da implementare e migliorare; il problema della compatibilità ambientale della zootecnia; i limiti infrastrutturali della regione e le risorse insufficienti per sostenere l'Umbria sui mercati.

 

Data:

06 Ott 2010 01:00

Tempo di lettura:

4 minuti, 42 secondi

(Acs) Perugia, 6 ottobre 2010 -  Alla seconda parte dell'audizione della II Commissione del Consiglio regionale sugli effetti della crisi economica sul comparto turistico umbro hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore: Sergio Viterbi per Confesercenti, Rolando Fioriti per Confcommercio, Bruno Pierulli per Coldiretti, Vincenzo Bianconi per Federalberghi, Walter Trivellizzi di Turismo verde – Cia, Samuele Arcangeli di Terra nostra Umbria – Coldiretti, Giampiero Bianconi di Confindustria turismo e Luca Sabatini di Confindustria.

 

 

Il quadro delineato dagli interventi è risultato non molto positivo e caratterizzato da una serie di criticità: diminuzione dei giorni di permanenza e della redditività per camera negli hotel; una politica dei prezzi indirizzata al ribasso per attrarre clienti e superare la crisi; un abusivismo piuttosto diffuso nel settore extra alberghiero; una legislazione sull'agriturismo ormai obsoleta e un sito turistico istituzionale altrettanto inadeguato; una promozione ancora da implementare e migliorare; il problema della compatibilità ambientale della zootecnia; i limiti infrastrutturali della regione e le insufficienti risorse per sostenere l'Umbria sui mercati.

 

Sergio Viterbi (Confesercenti): “La situazione è peggiore di come viene descritta. L'aumento degli attivi va riconsiderato alla luce dell'aumento del numero delle strutture ricettive. Sono diminuiti i gironi di permanenza e la redditività per camera. Gli albergatori sono stati costretti a ridurre i prezzi, anche in manieri antieconomica, puntando sulla gestione familiare, sull'aumento delle ore dedicate all'attività e sull'estromissione dei collaboratori esterni. Bisogna migliorare la qualità della ricettività, sensibilizzare i mercati, conquistare una visibilità che per anni è mancata, anche a causa dell'assenza di un ufficio stampa (ora a livello embrionale) all'Apt”.

Rolando Fioriti (Confcommercio): “Il settore è ancora in forte difficoltà. Dopo la crescita registrata tra il 2000 e il 2006, il mercato turistico regionale è tornato al livello di partenza, mentre l'offerta si è ampliata e nuove strutture sono nate, faticando a trovare uno spazio proprio. Il bando sulla qualità alberghiera dopo vari mesi non ha ancora portato alcun finanziamento alle strutture vincitrici. Il bando Tac 2 (Turismo, ambiente e cultura) si basa prevalentemente su fondi Fas (Fondi aree sottosviluppate), che potrebbero presto venire a mancare. I controlli dei Comuni sugli agriturismi sono sporadici e non bloccano l'abusivismo; la legge sulle sagre non ha prodotto risultati concreti e ci sono attività che tolgono spazio alle agenzie di viaggio e andrebbero controllate”.

Bruno Pierulli (Coldiretti): “Internet è al centro del sistema di promozione dell'Umbria, a prescindere dalla struttura scelta per il pernottamento. Sono necessarie più risorse e deve essere rivisto del tutto il sito turistico istituzionale della Regione. L'esempio può essere quello della Toscana, che ha un sito eccellente e che si piazza sempre ai primi posti nei motori di ricerca. La legge regionale sull'agriturismo è ferma al 1997: ne serve una moderna ed aggiornata, che prevede una classificazione delle strutture e controlli contro l'abusivismo. Ho svolto una ricerca sulle strutture non autorizzate in un Comune dell'alta Umbria: quelle ufficiali sono circa 70 e altrettanto sono quelle pubblicizzate su internet ma che mettono sul mercato oltre 500 posti letto senza alcun controllo e tassazione”.

Vincenzo Bianconi (Federalberghi): “Il mondo del turismo è cambiato, non si tornerà più ai prezzi di prima della crisi, alcuni alberghi e ristoranti hanno già chiuso ed è necessario reinventarsi come destinazione turistica. Non serve rifarsi alle scelte delle altre regioni, è necessaria piuttosto una strategia basata sui fondi e le potenzialità dell'Umbria. Non saremo mai competitivi come meta del turismo di massa e siamo 'condannati' al turismo di qualità. Serve una strategia regionale di lungo periodo, basata su un confronto concreto e operativo con le categorie del settore. Vanno valutati i risultati delle scelte effettuate negli anni passati per dare riferimenti precisi agli albergatori e algi operatori che vogliono investire”.

Walter Trivellizzi (Turismo verde-Cia): “Nel 2010 si è verificato un riallineamento delle presenze rispetto a due anni fa. E’ importante dare impulso alla politica della qualificazione dell’offerta perché oggi si fa sempre più attenzione al rapporto prezzo/qualità. Con migliori infrastrutture, e quindi con trasporti più veloci, i numeri delle presenze potrebbe aumentare vistosamente. Dobbiamo intercettare la domanda europea del week end. La nostra offerta turistica è di primissimo livello, ma avrebbe bisogno di una migliore promozione”.

Samuele Arcangeli (Terra nostra Umbria-Coldiretti): “E’ il momento di fare scelte importanti nel settore della zootecnia. Auspico che la tutela delle zone e dei territori non avvenga a spese della zootecnia. Per quanto riguarda il problema dell’abusivismo è necessario mettere in atto maggiori controlli, indispensabili per razionalizzare il mercato. Penso sia strategico realizzare tante piccole centrali per la produzione di agro energie”.

Giampiero Bianconi (Confindustria-turismo): “Dobbiamo lavorare insieme per promuovere l’Umbria nella sua totalità. Il problema maggiore che pregiudica il turismo è quello infrastrutturale. Va dato maggiore impulso all’aeroporto di Sant’Egidio. Dobbiamo garantire sempre più collegamenti adeguati con l’Umbria. Sarebbe importante prevedere un collegamento ferroviario Foligno-Terontola-Firenze attraverso, magari, soltanto due o tre carrozze da collegare a treni di alta velocità. Va assolutamente interrotta la stagionalità degli alberghi.

Luca Sabatini (Confindustria): “Sono insufficienti le risorse previste per il turismo. Si tratta di due milioni di euro che diminuiranno a seguito dei tagli dovuti alla crisi. Il turismo rappresenta la seconda gamba dell’economia umbra, per questo sono auspicabili risorse adeguate. Per razionalizzare le spese di promozione, va eliminata l’estemporaneità delle scelte. Va steso un pietosissimo velo sull’immagine dell’Umbria presente sul portale internet regionale. Ci sono barriere insormontabili per le associazioni di categoria. Chiediamo di intervenire principalmente sui contenuti. E’ necessaria una promozione mirata e di segmento. Come pure è urgente un logo che possa bene identificare il territorio. Poca o nulla risulta la presenza sui mezzi di comunicazione di massa”.  MP/AS

Ultimo aggiornamento: 06/10/2010