TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: VIA LIBERA DELLA SECONDA COMMISSIONE ALLA NUOVA LEGGE DELLA GIUNTA – SULL'ATTO VOTO FAVOREVOLE DELLA MAGGIORANZA, ASTENSIONE DELL'OPPOSIZIONE
Con i voti favorevoli dei commissari di maggioranza e l'astensione di quelli della minoranza, la Seconda Commissione ha approvato stamani il disegno di legge della Giunta regionale che detta nuove norme in materia di trasporto pubblico locale, modificando ed integrando la precedente legge, tutt'ora in vigore, “37/'98. Le finalità di questa iniziativa legislativa, alla quale l'organismo di Palazzo Cesaroni ha apportato alcune sostanziali modifiche rispetto al testo originario, sono relative al riordino trasporto pubblico locale attraverso la creazione di un bacino unitario, un soggetto unico di gestione del sistema regionale dei trasporti, il biglietto unico regionale. Verrà dato inoltre maggiore peso alla mobilità alternativa, oltre alla ridefinizione dei criteri per l'individuazione dei servizi minimi. Verrà istituita la Consulta degli utenti della mobilità.
26 Mar 2012 01:00
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(Acs) Perugia, 26 marzo 2012 – Ora la nuova legge sul Trasporto pubblico locale, poi, a breve, il Piano regionale Trasporti e quello di Bacino; entro la fine del 2012 la gara per l'aggiudicazione dei servizi. Sono queste le tappe su cui si è impegnato l'assessore regionale ai Trasporti Silvano Rometti dopo l'approvazione, stamani, in Seconda Commissione, della nuova legge che stabilisce nuove norme in materia di trasporto pubblico locale, modificando ed integrando la precedente legge, tutt'ora in vigore, “37/'98”.
Dopo un'attenta analisi dell'articolato, al contenuto del quale sono state apportate alcune modifiche rispetto al testo originario dell'Esecutivo, la legge è stata votata favorevolmente dai commissari della maggioranza, mentre quelli dell'opposizione hanno espresso un voto di astensione.
Le finalità della legge, che in sostanza riorganizza il trasporto pubblico locale, sono rappresentate dal Bacino unitario, un soggetto unico di gestione del sistema regionale dei trasporti, lil biglietto unico regionale, maggiore peso alla mobilità alternativa, ridefinizione dei criteri per l'individuazione dei servizi minimi, istituzione della Consulta degli utenti della mobilità.
Per l'assessore Rometti, questa legge rappresenta un “obiettivo importante nell'ambito della legislatura. La riforma e la riorganizzazione del trasporto pubblico in Umbria non poteva soltanto limitarsi alla costituzione della Azienda unica, perché ha bisogno di una nuova organizzazione e di una pianificazione dei servizi. Quindi a questa legge seguirà, in tempi brevissimi, il Piano regionale dei trasporti. Nel sistema della mobilità regionale vengono inseriti fattori altamente innovativi, tra i quali, la ridefinizione dei criteri per l'individuazione dei servizi minimi, da sempre un punto debole per quanto riguarda la distribuzione delle risorse verso le singole realtà del territorio. Vengono mantenute, anzi accresciute le garanzie verso il personale, maggiore coinvolgimento degli utenti e dei pendolari nella gestione e nelle scelte, attraverso l'istituzione di una apposita Consulta. In sostanza, si tratta di una normativa che “tiene conto di un punto di avanguardia che già l'Umbria rappresenta nell'ambito del trasporto a livello nazionale”.
Il capogruppo del PdL, Raffaele Nevi, a margine della riunione ha spiegato che il loro voto di astensione (da approfondire in una apposita riunione di gruppo) è legato al fatto che, nella legge “ci sono comunque cose positive che, del resto, chiedevamo ormai da anni. Siamo quindi rammaricati per il troppo ritardo con il quale è arrivata in Consiglio. Anche per questo abbiamo favorito, con il nostro comportamento altamente responsabile, un'approvazione veloce dell'atto in Commissione. Ora si rende necessaria, in tempi rapidissimi, la messa a punto del Piano dei Trasporti e di quello di Ambito per far sì che si possano avviare le gare, possibilmente entro il 2012. Nel testo legislativo ci sono tuttavia passaggi che ci convincono poco, come la questione della comunità tariffaria sulla quale registriamo troppe 'timidezze' dovute, forse, a questioni di 'campanile', come pure la questione del minimetrò e dell'intera mobilità alternativa. Grande importanza riveste la questione relativa ai carichi da prevedere per la Ferrovia Centrale Umbra, una infrastruttura per la quale è necessario decidere se farla funzionare in maniera ottimale oppure, addirittura, eliminarla”.
Per il capogruppo del PD, Renato Locchi, “si tratta di una legge costruita in modo rigoroso ed in tempi, apprezzabilmente, brevi. Tiene conto di una situazione positiva propria di questa Regione, che la colloca, in questo ambito, tra le primissime realtà regionali italiane. L'Umbria è la prima ed unica Regione ad aver realizzato l'azienda unica del trasporto pubblico locale. Questa legge contiene anche alcune importanti innovazioni: la più importante riguarda l'altissima considerazione della mobilità alternativa che alcune città hannogià sperimentato, Perugia, ma anche Orvieto, Spoleto, Todi e ci sono altri progetti in fase di attuazione. L'auspicio è che dopo l'approvazione di questo atto, criteri di riparto, oltre al Piano di bacino possano favorire queste forme innovative di mobilità, così come avviene nella 'moderna' Europa. Per stare in Europa non basta soltanto rispondere alle richieste della Bce, ma anche mettere in atto investimenti ecologicamente compatibili con l'ambiente così come già avviene in molte grandi e medie città europee”.
L'atto verrà discusso e votato nella prossima riunione del Consiglio regionale fissata per il giovedì 29 marzo. Relatori: per la maggioranza Paolo Brutti (IdV), per la minoranza Raffaele Nevi (PdL).
SCHEDA.Il disegno di legge di iniziativa dell'Esecutivo regionale ha modificato la quasi totalità degli articoli contenuti nella precedente legge n. 37/98. Mira sostanzialmente e concretamente a rendere più integrate le procedute tra gli enti che sono chiamati a programmare ed amministrare i servizi pubblici di trasporto, che dovranno essere collegati ed opportunamente posti in coincidenza, avvantaggiando il sistema definito per il trasporto di massa. La legge introduce, tra i sistemi di trasporto pubblico regionale, anche la mobilità alternativa che si compone di sistemi che abbiano particolare rilevanza sulla mobilità urbana, quali quelli a fune su sede fissa, scale mobili, ascensori e tappeti mobili.
Rilievo viene riservato all'integrazione tra tutte le modalità di trasporto, prediligendo l'uso dei servizi ferroviari per gli spostamenti caratterizzati da medio-lunghe distanze. I servizi su gomma interferenti con quelli ferroviari non verranno consentiti. Qualora l'utenza media servita in via ordinaria, monitorata per un significativo periodo, risulti inferiore ai trenta passeggeri, il servizio con autobus può essere preferito rispetto al treno. La legge definisce gli ambiti di traffico rafforzando il principio dell'unitarietà della rete integrata dei servizi con la previsione di un ambito di traffico coincidente con il bacino unico regionale in sostituzione degli attuali tre bacini. Il Piano di bacino diventa lo strumento per la programmazione, la pianificazione e l'organizzazione dei servizi di trasporto pubblico, da predisporsi in collaborazione tra Regione, Province e Anci, in sinergia attraverso la sottoscrizione di uno o più accordi di programma. La legge prevede la pianificazione e la programmazione dei Comuni che, se caratterizzati da una popolazione di almeno 12 mila abitanti, possono predisporre programmi di esercizio per servizi minimi urbani da far rientrare nel fondo regionale dei trasporti.
L'obiettivo è quello di realizzare un equilibrato sviluppo economico e sociale dell'intero territorio regionale, garantendo ai cittadini pari opportunità di spostamento e di accesso ai servizi ed ai luoghi di lavoro e di studio.
Tra le finalità della legge, quella della promozione dello sviluppo del trasporto regionale e locale anche attraverso l'incentivazione dell'associazionismo tra i soggetti pubblici e privati. Sarà l'Osservatorio della mobilità, coinvolgendo direttamente gli Enti locali e le aziende di trasporto, a monitorare la situazione che verrà costantemente aggiornata relativamente alla gestione dell'offerta e della domanda. Viene istituita anche la Consulta regioanle degli utenti della mobilità.
La definizione di Ambito di traffico, corrisponde all'intero territorio regionale, che coincide con il bacino unico regionale, nel quale si svolgono i servizi di trasporto che collegano i centri abitati della regione. Nell'ambito di traffico viene definita unitariamente la rete integrata dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale effettuati con qualsiasi modalità e con qualsiasi mezzo. La Regione promuove l'istituzione di un sistema tariffario integrato che consente all'utente l'utilizzo di tutti i servizi di trasporto pubblico regionale e locale con il pagamento di un unico titolo di viaggio. AS/
