TRASPORTI: “IL DECLINO IRREVERSIBILE DELLA EX FCU” - LIGNANI MARCHESANI (FDI): “LA MANCANZA DI MANUTENZIONE FRUTTO DI UNA STRATEGIA DI SMANTELLAMENTO”

Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia) denuncia “il declino irreversibile della ex FCU: la mancanza di manutenzione è frutto di una strategia di smantellamento”. Secondo Lignani Marchesani “si vuole azzerare il trasferimento verticale su ferro dell’intera Regione, colpendo per primo l’Alto Tevere, e chiudendo una vera e propria pagina di storia”.

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08 Apr 2015 01:00

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(Acs) Perugia, 8 aprile 2015 – “Siamo di fronte al declino irreversibile della ex FCU: la mancanza di manutenzione frutto di una strategia di smantellamento”. È quanto dichiara il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Andrea Lignani Marchesani.

“L’Ordine di Servizio di Umbria TPL e Mobilità dello scorso 3 aprile – prosegue Lignani Marchesani -, che stabilisce un limite di velocità di 50 km/h nel tratto ferroviario compreso tra la fermata di Città di Castello-zona Industriale ed Umbertide, non è purtroppo un fulmine a ciel sereno: non solo i treni, in primis i costosissimi Minuetto, sono privi dei pezzi di ricambio per l’ordinaria manutenzione, ma anche l’intera massicciata della ferrovia risente di anni ed anni di vera e propria incuria, propedeutica purtroppo ad un non-dichiarato smantellamento”.

Secondo Lignani Marchesani “abbassare il limite di velocità in alcuni tratti di oltre il trenta per cento determina un aumento dei tempi di percorrenza, la necessità di rivedere gli orari e, in prospettiva, un ulteriore perdita di utenza. Quale servizio è infatti degno di questo nome se ai sempre minori abbonati non si garantisce nemmeno il rispetto dell’impegno preso? Logica vorrebbe un rimborso - almeno parziale - degli abbonamenti stipulati ai clienti”.

“Ma la triste verità – continua Lignani Marchesani - è che si vuole azzerare il trasferimento verticale su ferro dell’intera Regione, colpendo per primo l’Alto Tevere, e chiudendo una vera e propria pagina di storia. La prossima tappa, non occorre essere dei maghi per prevederla, sarà quella – conclude - di dichiarare la impossibilità di sostenere i costi di manutenzione rapportandoli alla scarsa utenza: così invertendo in maniera fraudolenta la causa con l’effetto”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 08/04/2015