TRASPORTI: “FULMINEA SVENDITA FCU: DOPO UN 'MAGNA-MAGNA' DURATO DECENNI, ORA I SALDI DI FINE STAGIONE” - NOTA DI LIBERATI (M5S)

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati punta il dito sulla presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini per “la svendita della FCU (Ferrovia Centrale Umbra) a RFI (Rete Ferroviaria Italia). Liberati, nel definire questa “un'operazione da saldi di fine stagione”, lamenta che sull’argomento, “da mesi, non otteniamo risposte alle nostre interrogazioni, poi, improvvisamente – spiega - , il nuovo assessore al ramo, Giuseppe Chianella, fa sapere che la FCU è ‘ceduta in carico’ a  RFI”. Liberati si dice quindi convinto che “i fallimenti di Umbria mobilità e delle politiche trasportistiche della Regione non smettono di generare danni”.

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27 Gen 2016 00:00

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(Acs) Perugia, 27 gennaio 2016 - “La svendita della (FCU) Ferrovia Centrale Umbra è stata fulmine: dopo un 'magna-magna' durato decennni , ora i saldi di fine stagione”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati che, nel sottolineare “Catiuscia (Marini) detto fatto”, ricorda quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria: “ 'Abbiamo avviato con Rfi un confronto ed un percorso per verificare la fattibilità del trasferimento dell’infrastruttura ferroviaria della ex Fcu all’azienda che gestisce l’intera infrastruttura ferroviaria italiana'. Era il 18 gennaio 2016”.

“Naturalmente – precisa il capogruppo pentastellato - nessun umbro ha mai avallato una simile scelta, ma ieri, appena otto giorni dopo la presidenziale sortita, leggiamo dalla stampa che tutto è compiuto grazie a un Accordo quadro fulmineamente siglato con Rfi, che peraltro, ancora otto giorni prima, doveva 'approfondire la tematica sotto il profilo strettamente tecnico' (fonte: Ferpress): tutti più veloci di un Frecciarossa, ma l'impressione è che qualcuno in Umbria ci rimetta. Ed è poi singolare che, prima di cedere un asset del genere, non sia resa nota una stima ufficiale dei valori in gioco per poi procedere ad altre riflessioni”.

Liberati rimarca come “sull’argomento, da mesi, non otteniamo risposte alle nostre interrogazioni; in Aula si evita accuratamente di parlare; poi, improvvisamente, il nuovo assessore al ramo, Giuseppe Chianella, fa sapere che la Ferrovia Centrale Umbra è ‘ceduta in carico’ a Rete Ferroviaria Italiana (RFI): i fallimenti di Umbria mobilità e delle politiche trasportistiche della Regione non smettono di generare danni. Così, soltanto pochi anni dopo essersi allargati con la gomma fino a Roma e col ferro fino in Abruzzo, la Regione cerca ora riparo tra le pur sempre calde mammelle dello Stato e della sua Rfi, il cui ultimo presidente è stato peraltro arrestato a fine ottobre. Rfi – spiega Liberati - trae i propri utili grazie al lucroso canone di accesso alle infrastrutture ferroviarie imposto alle imprese che percorrono le tratte di sua gestione: ma perché la Regione, con i propri gestori, non è riuscita a fare lo stesso, provvedendo piuttosto nella storica impresa di distruggere un servizio plurisecolare”?

“Manutenzioni inesistenti, sprechi clamorosi (da Pierantonio al raddoppio Ponte San Giovanni-S. Anna a Terni-Cesi; quattro elettrotreni fermi a Umbertide da anni; etc.), le apnee finanziarie delle famigerate quanto esotiche avventure romane – scrive ancora Liberati -, in una cornice di crescenti e infiniti disagi all’utenza, costretta a impiegare ore per saltare da un lurido mezzo all’altro, pur percorrendo pochi chilometri: un 'magna-magna' generale durato decenni. Ecco a cosa è servita una dirigenza politicizzata e sfamata per lungo tempo a suon di milioni di euro, parcheggiata dentro un’azienda pubblica e para-pubblica, trasformata regolarmente in rottame. Non può dunque sorprendere – conclude -, che oggi Catiuscia Marini inauguri i saldi di fine stagione: sorprende soltanto che qualcuno ancora li voti”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 27/01/2016