(Acs) Perugia, 6 ottobre 2015 - “Molti Comuni dell'Umbria non sono informati e non conoscono il nuovo Piano regionale dei trasporti 2014-2024. Le istituzioni locali vanno rese obbligatoriamente partecipi su scelte che interessano direttamente il loro territorio: è paradossale scoprire che la maggior parte dei Comuni umbri non ha conoscenza e non ha condiviso il documento”. Lo afferma il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega nord), che a margine della riunione di ieri della Seconda Commissione, ha definito il Piano “un atto molto complesso che costituisce un fondamento per un razionale sviluppo economico e ambientale dell'Umbria”.
Per Mancini, “la politica di centrosinistra ha dimostrato scarsa programmazione, non prevedendo adeguatamente le criticità che si verificano sul raccordo di Perugia. Allo stesso modo ci domandiamo come si fa a non prevedere la manutenzione ordinaria della rete ferroviaria, arrivando anche alla chiusura di alcuni tratti della Ferrovia centrale umbra come quello di San Gemini e Umbertide-Città di Castello”.
In merito al “binomio ferro-gomma è necessario approfondire gli interventi da mettere in campo e puntare su quelli definitivi e non provvisori come si tenta di fare con il Nodo di Perugia. In un'ottica di formazione delle marco-Regioni, si è dimenticato di pensare a un possibile collegamento ferroviario veloce tra Orte e Falconara, che aprirebbe verso le Marche un tracciato trasversale. Forse, quello che serve a questo punto, è un atto di coraggio verso Roma e i suoi referenti politici perché stiamo parlando di opere di interesse nazionale e come tali vanno finanziate. Se ci saranno, invece, nostro malgrado, poche risorse bisognerà restringere razionalmente il campo delle opere in modo tale da portarle a conclusione”.
Il consigliere Mancini, infine, ricorda che “i contribuenti umbri pagano puntualmente le loro tasse, come hanno regolarmente fatto per tanti anni, quindi, visti i risultati, si dica chiaramente se i finanziamenti per le nostre infrastrutture sono insufficienti o mal impiegati”. RED/as