(Acs) Perugia, 28 settembre 2017 – L'assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, ha illustrato ai membri della Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, la proposta di Regolamento della Giunta “Disciplina dei servizi residenziali per minorenni”, rivolta a quelli che si trovano fuori dalla famiglia poiché temporaneamente privi di ambiente familiare idoneo oppure abbandonati, ai minori stranieri non accompagnati e a quelli provenienti dall'area penale.
“La proposta scaturisce – si legge nell'atto – dalla necessità di tutelare con efficacia il superiore interesse del minorenne e i suoi diritti in accoglienza etero-familiare disciplinando i servizi residenziali in cui si realizza l'accoglienza dei minorenni, con particolare attenzione al rispetto dei diritti, della risposta ai bisogni, delle relazioni significative, della progettualità di sostegno inclusivo alla crescita e in vista della progressiva acquisizione di autonomia”.
L'assessore Barberini ha spiegato che la Proposta della Giunta “rinfresca la situazione normata dal regolamento di dodici anni fa e introduce elementi di novità: per la prima volta in Umbria recepiamo disturbi neuropsichici di infanzia e adolescenza; vi sarà una nuova 'modularità' nell'accoglienza, con i minori molto piccoli nelle case-famiglia e i ragazzi verso una soluzione diversa, in appartamento. Le strutture residenziali in Umbria sono 45, alcune pubbliche, altre autorizzate. Interventi e autorizzazioni sono a carico dei Comuni, quindi delle Zone sociali, come ha stabilito la legge quadro '328/2000. I requisiti minimi strutturali sono stabiliti dal decreto ministeriale '308/2001', con professionisti presenti in struttura pena la decadenza dell'autorizzazione e tariffe uguali per tutte le strutture, non più a discrezione delle zone sociali, eliminando le forti disparità finora esistenti per servizi pressoché analoghi. I minorenni saranno accolti in case-famiglia, comunità educative di pronta accoglienza, con genitore o in gruppi-appartamento, più altri progetti sperimentali che saranno valutati ed eventualmente applicati nel nostro territorio regionale. Per l'inserimento di minori stranieri non accompagnati ci saranno limitazioni percentuali predefinite nelle singole strutture. Saranno i magistrati a provvedere all'inserimento di minori provenienti dall'area penale”.
La consigliera Maria Grazia Carbonari (M5s) ha chiesto “massima attenzione sui minori e sulle cooperative che gestiranno i servizi di accoglienza, con una puntuale valutazione sui soggetti che entrano in contatto coi soggetti deboli. In particolare, tali soggetti non devono avere procedimenti giudiziari in corso”, ricevendo in tal senso precise assicurazioni: “i requisiti sono molto stringenti – hanno spiegato i funzionari dell'assessorato – non solo non devono avere condanne penali ma nemmeno rinvii a giudizio. Sui criteri di candidabilità ci si basa sulla legge 'Severino', la stessa che viene applicata per l'elezione dei consiglieri regionali”.
La consigliera Carla Casciari (Pd) ha chiesto “come si realizza l'ospitalità dei minori stranieri non accompagnati dal momento che i Comuni dovranno stabilire la quota di compartecipazione delle famiglie e quindi, in questi casi, di quali famiglie?”. Alla consigliera è stato risposto che “le spese per i minori non accompagnati sono sostenute dal Ministero dell'Interno e i Comuni potranno adottare criteri di compartecipazione a carico delle famiglie, purché non indigenti. In caso di mancanza di posti, il Prefetto potrà autorizzare nuove strutture, con tariffa molto più bassa, fino a un massimo di 60 posti. Una strada comunque che si vuole evitare”. PG/