(Acs) Perugia, 11 luglio 2023 - L’Aula di Palazzo Cesaroni ha deciso all’unanimità l’invio in Seconda commissione dell’atto di indirizzo firmato dalla consigliera Simona Meloni (Pd) che chiedeva alla Giunta di “attivarsi presso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni e unificata, affinché si facciano ripartire al più presto le cessioni dei crediti maturati da privati, imprese e tecnici nel 2021, 2022 e 2023 tramite le partecipate statali quali Poste Italiane e Cassa depositi e prestiti; istituire un tavolo tecnico/politico che veda la partecipazione di banche, assicurazioni, enti finanziari quali intermediari finanziari e società pubbliche partecipate/controllate regionali o grandi aziende private presenti sul territorio per l’acquisto dei crediti relativamente non solo ai crediti pregressi già sui cassetti fiscali di privati, imprese e tecnici, ma anche ai crediti che verranno maturati per i cantieri in corso, sino al loro completamento; attivare un tavolo tecnico/politico che veda la partecipazione di banche, associazioni di categoria, rappresentanti degli ordini e dei comitati ed associazioni, operanti sul territorio umbro che miri al monitoraggio delle problematiche relative al superbonus 110% e della cessione dei crediti edilizi”.
Il rinvio in Commissione è stato proposto dal consigliere Marco Castellari (Lega) “per arrivare ad un documento unico condiviso da tutti e concordato con i soggetti interessati”.
LA MOZIONE
Prima del voto, Meloni ha spiegato che “il meccanismo del cosiddetto Superbonus 110 per cento, a seguito di una serie di modifiche normative relative al meccanismo della cessione dei crediti, ha visto un progressivo rallentamento fino al blocco di molti cantieri a causa della difficoltà degli istituti bancari, ovvero i principali operatori interessati, a mantenere un’adeguata capienza fiscale tale da rendere possibile, oltre che vantaggioso, l’acquisto di crediti fiscali. Stando a quanto dichiarato dall’Associazione nazionale costruttori edili, sarebbero addirittura 15 i miliardi di euro bloccati a causa dell’impossibilità degli istituti bancari di procedere a ulteriori acquisizioni. Lo scorso febbraio il Governo ha modificato la normativa del Super bonus, bloccando di fatto la procedura. Dall’Esecutivo è comunque arrivata una rassicurazione alle imprese, ai tecnici e ai committenti circa una soluzione che potesse sbloccare i crediti rimasti incagliati. Quanto avvenuto però in sede di conversione del decreto non risolve le problematiche, perché permette solamente di detrarre dalle imposte i nuovi crediti senza poterli più cedere o scontare direttamente dalle imprese o dalle banche, mettendo in condizioni di poter usufruire della misura solamente i cittadini con redditi medio alti. Ad oggi vi sono soggetti privati che agiscono sul mercato dei crediti con tassi di interesse che potrebbero violare la legge anti usura, visto che in molte occasioni vi è un corrispettivo economico spesso vicino a 70 euro ogni 100 di lavoro eseguito. Ferma restando la necessità di valutare ogni forma di intervento utile a sostenere il settore dell’edilizia servono interventi risolutivi perché anche in Umbria la questione rischia di fare danni. Per questo, oltre al Governo, anche la Giunta deve farsene carico. E’ per questo che ritengo necessario un regolamento sulla cessione del credito con un minimo garantito e soprattutto che possa essere legato non solo alla ristrutturazione ma al suo impatto ambientale. E’ necessario quindi che la Giunta regionale si attivi a livello nazionale e che possano insediarsi due tavoli tecnico/politici. Il primo con la partecipazione di banche, assicurazioni, enti finanziari quali intermediari finanziari e società pubbliche partecipate/controllate regionali o grandi aziende private presenti sul territorio per l’acquisto dei crediti relativamente non solo ai crediti pregressi già sui cassetti fiscali di privati, imprese e tecnici, ma anche ai crediti che verranno maturati per i cantieri in corso, sino al loro completamento. Il secondo con banche, associazioni di categoria, rappresentanti degli ordini e dei comitati ed associazioni, operanti sul territorio umbro che miri al monitoraggio delle problematiche relative al Superbonus 110% e della cessione dei crediti edilizi”.
GLI INTERVENTI
Thomas De Luca (M5S): “Ricordando la mozione già votata all’unanimità e l’impegno che essa prevedeva per la Giunta rispetto alla capienza fiscale delle società partecipate, volevo sapere se questa ricognizione è stata effettuata e se esiste questo tipo di capienza. Questo ci permetterebbe di inviare l’atto in Commissione con una consapevolezza maggiore”.
Donatella Porzi (Misto): “L’ordine del giorno di questa seduta lo abbiamo tutti da tempo. Dobbiamo interrompere la prassi consolidata di rinviare in Commissione gli atti presentati dalle minoranze. Si tratta di una metodologia poco edificante. Quindi votiamo la mozione e non rinviamo la questione per mesi”.
Stefano Pastorelli (Lega): “La rappresentazione della consigliera Porzi non risponde alla verità. Potremmo anche bocciare direttamente gli atti della minoranza ma quando ci sono proposte rilevanti, come questa, meglio approfondirli in Commissione. Peraltro anche atti di maggioranza vengono rinviati in Commissione”.
Paola Agbiti (assessore): “Non è assolutamente possibile intervenire attraverso le partecipate regionali”.
Simona Meloni (Pd): “Il 7 febbraio De Luca ha presentato una mozione sul Superbonus. Il 17 febbraio è stato emanato il decreto che restringe la normativa e crea problemi a imprese e privati. L’atto di oggi riguarda la cessione del credito. Accetto il rinvio in Commissione, con il termine di 30 giorni. Potrebbe essere anche l’occasione per fare il punto sugli impegni previsti dall’atto di indirizzo approvato a febbraio”.
Tommaso Bori (Pd): “Esiste il problema indicato dalla consigliera Porzi. Le proposte della maggioranza vengono discusse e approvate, quelle della minoranza invece vengono rinviate e dimenticate in Commissione. Sarà positivo approfondire gli aspetti dell’atto attraverso audizioni con i soggetti coinvolti, ma questa dinamica istituzionale deve essere interrotta”.
Fabio Paparelli (Pd): “Sono esterrefatto dal rinvio di un tema che doveva essere all’ordine del giorno già mesi fa. Non servono ulteriori discussioni inutili ma l’impegno della Giunta a provare a trovare una soluzione ad una problematica concreta e attuale”. MP/