(Acs) Perugia, 14 giugno 2016 - “Cinque Daspo ad altrettanti genitori-hooligan. I divieti di assistere alle manifestazioni sportive inflitte dalla Digos di Perugia a padri e madri violenti che assistono alle partite di calcio dei loro figli dimostrano che l'argomento da me sollevato, a proposito dell'istituzione di un Codice etico di comportamento da far sottoscrivere ai frequentatori del calcio minore, in primis genitori, è fortemente di attualità”: lo dice il capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Squarta, che che entro venerdì depositerà una mozione sull'argomento come preannunciato nei giorni scorsi.
“Provvedimenti repressivi come il Daspo – spiega Squarta - sono nati con l'obiettivo di tenere lontani dagli stadi facinorosi e teppisti. Comportamenti di minor gravità avvenuti in campetti di campionati giovanili sono stati comunque approfonditi dalla polizia, segno evidente che anche lì i limiti sono stati superati. Credo che certi atteggiamenti siano ridicoli se pensiamo ai luoghi in cui sono avvenuti, alla posta in palio, che comunque non giustifica mai la violenza, e soprattutto perché sono accaduti alla presenza di ragazzini cui è stato dato un pessimo insegnamento”.
Per Squarta “i genitori che si distinguono per comportamenti scorretti ed antisportivi devono essere puniti mediante il loro allontanamento e il trattenimento delle quote di iscrizione da parte delle società calcistiche. Queste ultime, così facendo, diventerebbero maggiormente responsabili di quanto avviene sugli spalti. Questo dovrà prevedere il Codice etico sottoscritto dai 'grandi' all'inizio del torneo”.
Il consigliere propone di “studiare insieme al giudice sportivo Marco Brusco, alla Figc e all'Ufficio scolastico regionale soluzioni incisive per intervenire contro un problema effettivo che rovina il divertimento dei ragazzini e delle persone educate”.
“Il rischio dell'allontanamento (di figli e genitori, per colpa dei secondi) con la successiva perdita di denaro – conclude Squarta - potrebbe fungere da deterrente per alcuni padri esagitati. In ogni modo sono aperto a valutare altre formule purché efficaci e coraggiose. Va invece immediatamente allontanato senza alcuna possibilità di appello chiunque (dirigente, allenatore, genitore) adotti comportamenti discriminatori di qualsiasi tipo: razziale, sessuale, etnico”. RED/pg