SORGENTI ROCCHETTA: “CATIUSCIA MARINI COME ROBIN HOOD AL CONTRARIO: CANONI IRRISORI E PRELIEVI ENORMI, SENZA STUDI IDROGEOLOGICI” - NOTA DI LIBERATI (M5S)

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati torna ad intervenire, dopo la conferenza stampa di sabato, sulle autorizzazioni per lo sfruttamento delle sorgenti Rocchetta di Gualdo Tadino. Per Liberati con l'incremento dei prelievi “si rischia di distruggere irreversibilmente l’ecosistema per far felice l’ennesima multinazionale che porterà all’estero gli enormi utili generati in tal modo”.

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27 Ott 2015 00:00

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(Acs) Perugia, 27 ottobre 2015 - “E’ veramente avvilente osservare come questa Regione, l’Umbria, ripudi una volta di più la propria nobile storia di sinistra, arricchendo ulteriormente soggetti stranieri dalle tasche già rigonfie di soldi, giganti mondiali che non sanno più dove mettere i denari anche grazie agli irrisori canoni praticati qui”. Lo dichiara, riferendosi ai permessi per lo sfruttamento delle sorgenti Rocchetta di Gualdo Tadino, il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Andrea Liberati.

Nella nota, firmata anche da Stefania Troiani (capogruppo M5S al Comune di Gualdo Tadino), Liberati sostiene che la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini “è un Robin Hood all’inverso: rischia di distruggere irreversibilmente l’ecosistema per far felice l’ennesima multinazionale che porterà all’estero gli enormi utili generati in tal modo: per questi motivi il M5S continuerà regolarmente a incalzare la Marini fino a quando non dismetterà un approccio tanto servile”. Il consigliere regionale ritiene “inaccettabile che il prossimo 30 ottobre un dirigente della Regione, contornato da un’accomodante macchina amministrativa, decida quanta acqua assegnare alla Rocchetta spa per i prossimi 25 anni. Il M5S – annuncia – farà opposizione durissima a ogni livello mentre la Giunta Marini prosegue nell'assordante silenzio di sempre. Nel frattempo associazioni e comitati, che invece tanto vorrebbero dire, non vengono nemmeno convocati in Conferenza dei servizi”.

Per Liberati “in simili condizioni, l’esito è scontato: la multinazionale potrà ottenere ulteriori ingenti prelievi, a discapito delle nostre preziose risorse ambientali e senza nemmeno svenarsi un po’. Già, perché, come abbondantemente dimostrato altrove, in Umbria si regala tutto, quando sono le multinazionali a pretendere. E non si riflette nemmeno sul fatto che, essendo l’acqua un bene non delocalizzabile, non si potrebbe esercitare alcun ricatto occupazionale: certi politici proprio non ci arrivano, asserviti come sono a questo sistema malato. Grandi assenti restano dunque la presidente Marini e l’assessore competente, Fernanda Cecchini. Un oscuro dirigente regionale deciderà l’ok, senza aver mai predisposto una seria e recente analisi idrogeologica, necessaria se solo si fosse andati a Valutazione di Impatto Ambientale. Politica totalmente assente, così come lo è stata sulle controversie ambientali de ‘l’altra Umbria', da Fabro a Terni a Gubbio, dalle discariche ai termovalorizzatori ai cementifici, fino a una siderurgia dagli impianti pressoché esausti”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 27/10/2015