(Acs) Perugia, 19 marzo 2011 - “È da molto tempo ormai che si registra nel nostro Paese la tendenza a sovvertire la naturale gerarchia fra idee e realtà, tendenza che ha finito progressivamente con il sostituire alla vita vissuta una sua rappresentazione fittizia e caricaturale, troppo spesso in contrasto con i reali bisogni della popolazione. In questo senso le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza e dell’opposizione (Andrea Smacchi e Luca Barberini, Pd - Monacelli, Udc) circa la concezione della famiglia, a cui dovrebbe attenersi la nostra Regione nei propri interventi di sostegno, si rivelano assolutamente estranee alla multiformità della condizione familiare nella società attuale”. Così il capogruppo di Rifondazione comunista-Federazione della sinistra, Damiano Stufara per il quale, “in primo luogo nella realtà, troppo spesso offesa da siffatte dichiarazioni pruriginose, non esiste una famiglia 'al singolare' a cui subordinare tutte le altre unioni; vi si incontra piuttosto una molteplicità di scelte di vita aventi tutte la stessa dignità, come testimoniato ad esempio dal costante aumento delle famiglie unipersonali, composte da persone sole di tutte le età”.
Per Stufara, “dire che questa condizione familiare non costituisce una cellula fondante della società significa chiudere gli occhi di fronte alla società stessa, dove invece le famiglie unipersonali rappresentano una condizione estremamente diffusa e spesso richiedente misure di sostegno al pari delle famiglie nucleari. In secondo luogo – sottolinea - è doveroso ricordare che all’articolo 9 del nostro Statuto si tutelano, insieme alle famiglie, anche le forme di convivenza di qualunque genere, e questo al fine di tutelare senza discriminazioni culturali, di genere o di appartenenza tutte le forme di unione. Si tratta di un principio derivante dalla complessità della società attuale, - puntualizza il capogruppo di Rifondazione comunista - che evidentemente non si riesce ad accettare o peggio si vuole disconoscere con motivazioni pretestuose, che nascondono di fatto una sudditanza non solo ideologica verso la concezione cristiano-cattolica della famiglia”.
“Infine – aggiunge Stufara - è doveroso sottolineare che, in condizioni di scarsità delle risorse, escludere tutti coloro che rientrano nel novero delle famiglie unipersonali dalle misure a sostegno della famiglia significa di fatto negargli ogni tipo di aiuto. Forse ci si augura, in questo modo, di invogliare sempre più persone a costituirsi in famiglia; sarebbe più sensato piuttosto – commenta - interrogarsi sul perché siano sempre meno le famiglie nucleari, senza cercare scorciatoie ideologizzanti e vanamente coercitive”.
“Il gruppo consiliare del Partito della Rifondazione comunista per la Federazione della Sinistra – conclude il capogruppo regionale - auspica quindi che la III Commissione consiliare, chiamata ad esprimere il proprio parere sul regolamento proposto dalla Giunta sugli interventi a favore delle famiglie vulnerabili, si attenga in modo oggettivo ai principi ispiratori del nostro Statuto, oltre a quelli dettati dalla realtà e dal buon senso”. RED/as