(Acs) Perugia, 30 gennaio 2020 - “Quando si parla di welfare si parla di benessere e il benessere dei cittadini, in senso olistico, in tutte le sue sfumature, deve rappresentare la priorità di qualsiasi governo e amministrazione”, lo dichiara la vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Paola Fioroni (Lega).
“Abbiamo ascoltato la minoranza, in questi giorni, affermare che il welfare non sarebbe prioritario per questa amministrazione regionale – rileva Fioroni -, la lettura delle linee programmatiche presentate dalla Presidente Tesei è sufficiente a smentire tali affermazioni. Nel programma di governo si parla infatti di empowerment, di superamento dell’assistenzialismo, di formazione, di revisione del piano sociale, di accessibilità e semplificazione, di innovazione sociale, in un’ottica di sussidiarietà, verticale ed orizzontale, con la Regione ad assumere una funzione di regia e di supporto alle amministrazioni locali e a tutti i soggetti del Terzo settore”.
Fioroni si domanda, “come possono non essere al centro dell’attenzione di questa maggioranza Le nuove povertà, il disagio sociale, le persone che vivono condizioni difficili, escluse dal mondo del lavoro, quelle che assistono familiari non autosufficienti , gli anziani ,i minori a rischio? Si tratta di persone – spiega - e le persone sono la priorità, sempre. La politica che si dimentica delle persone perde la sua capacità di ricomporre realmente il tessuto sociale di una comunità”.
“Le linee essenziali del programma delineano quindi una visione che è mancata nell’azione politica delle precedenti amministrazioni regionali - spiega la vice presidente dell’Assemblea legislativa -, contribuendo a configurare un nuovo sistema di risposte semplificato, ma efficace, consapevolmente tarato sulle reali esigenze e basato su politiche preventive e misurabili, e non adottando misure emergenziali in un logica di mero assistenzialismo. Non devono essere i cittadini della nostra regione – commenta la consigliera del Carroccio - a adeguarsi alle politiche sociali, ma le politiche sociali a adeguarsi ai bisogni della regione, bandendo la provvisorietà, evitando sprechi e dispersioni, soprattutto nella programmazione e nell’allocazione dei fondi europei. E per questo ci vuole realismo e conoscenza, non servono liste della spesa”.
“La sfida collettiva al perseguimento del bene comune – spiega Fioroni – potremo vincerla facendo sì che i progetti di welfare incontrino i bisogni effettivi e prioritari delle nostre comunità locali nella consapevolezza della interconnessione e della necessità di non ragionare per compartimenti stagni. I progressi nel campo dell’istruzione e della formazione, ad esempio – conclude -, contribuiranno a migliorare le prospettive professionali dei giovani umbri così come il supporto all’innovazione tecnologica o ad una maggiore ricerca e sviluppo renderanno più competitive le nostre aziende, creando nuovi posti di lavoro, contribuendo quindi a ridurre le vulnerabilità del nostro territorio". RED/as