(Acs) Perugia, 12 febbraio 2014 – Si è parlato di agricoltura sociale e del Testo unico dell'Urbanistica nella riunione odierna della Seconda Commissione consiliare, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni.
Sul primo argomento (AGRICOLTURA SOCIALE), riguardante una iniziativa legislativa consiliare, frutto dell'accorpamento di tre analoghe proposte di legge: due di Oliviero Dottorini–Idv (“Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contenere il consumo dei suoli agricoli” e “Disposizioni per la lavorazione, trasformazione e vendita di limitati quantitativi di prodotti agricoli nell’ambito della filiera corta e della produzione locale”) e una di Damiano Stufara-Prc, Fausto Galanello e Luca Barberini-Pd (“Norme per favorire l’accesso alla terra e promuovere l’agricoltura sociale e la filiera corta”), è stato invitato in audizione l'assessore regionale al Patrimonio, Fabio Paparelli. L'esponente della Giunta regionale ha evidenziato alcune osservazioni di contesto che verranno comunque approfondite in incontri specifici da programmare, a breve, tra gli estensori della legge, lo stesso assessore Paparelli, insieme agli uffici tecnici e legislativi del Assemblea legislativa e della Giunta.
Per quanto concerne il TESTO UNICO DELL'URBANISTICA (Ddl: “Governo del territorio e materie collegate”), di iniziativa della Giunta regionale, è proseguito il lavoro di analisi dell'articolato che si è fermata alla discussione del Terzo titolo (il Documento è suddiviso in nove Titoli). Alla presenza dell'assessore Paparelli, di dirigenti e tecnici dell'assessorato e dell'Ufficio legislativo di Palazzo Cesaroni la discussione ha portato anche ad alcuni aggiustamenti del testo, frutto sia di proposte dei componenti la Commissione, che di quanto emerso nel corso dell'incontro consultivo dello scorso lunedì con le parti interessate. In conclusione dei lavori è stato anche ascoltato l'assessore all'Urbanistica della Provincia di Perugia, Carlo Antonini che, dopo aver fatto pervenire alla Commissione un dettagliato documento contenente alcune osservazioni, ha invitato direttamente i consiglieri regionali e la Giunta ad attendere che venga definito l'assetto istituzionale del Paese prima di togliere competenze alla Provincia. La preoccupazione manifestata da Antonini è che “eliminando la funzione del Piano di coordinamento territoriale provinciale non esiste più coerenza tra il Piano paesaggistico regionale e le scelte che saranno adottate a livello comunale”. L'assessore provinciale ha chiesto quindi che venga “tenuta in considerazione e conservata la funzione di 'area vasta'”. AS/