Riordino Garanti: “Riforma ibrida e lesiva dell’indipendenza. Bocciatura emendamenti è occasione mancata per l’Umbria”

Nota dei Consiglieri di opposizione sulla legge approvata ieri dall’Assemblea legislativa


 

Data:

24 Ott 2025 14:48

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(Acs) Perugia, 24 ottobre 2025 - “Nella seduta di ieri, giovedì 23 ottobre, l’Assemblea legislativa ha approvato, con i soli voti della maggioranza, la legge sul riordino delle Figure di garanzia regionali. Abbiamo convintamente votato contro questa riforma, che colloca formalmente i Garanti presso l’Assemblea legislativa, ma lascia la leva organizzativa e di personale in capo alla Giunta. Un assetto ambiguo, che confonde competenze e responsabilità, compromettendo l’autonomia logistica, amministrativa e funzionale delle figure di garanzia e aprendo la strada a potenziali condizionamenti politici”. Così, in una nota i consiglieri regionali di opposizione Donatella Tesei, Enrico Melasecche (Lega), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia), Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei, Paola Agabiti (Fratelli d’Italia), Nilo Arcudi (Tp-Ud).


 

“A ciò – continuano - si aggiunge la riduzione del mandato da cinque a tre anni, con la possibilità di rielezione: una scelta che lega la durata dell’incarico ai cicli politici e rischia di trasformare l’indipendenza in precarietà. Abbiamo inoltre contestato l’articolo 14, che applica le nuove regole anche ai Garanti attualmente in carica: una norma che viola il principio di legittimo affidamento e il buon andamento della pubblica amministrazione, poiché introduce una retroattività priva di giustificazioni, con il solo effetto di anticipare la decadenza di mandati ancora in corso per favorire nuove nomine. Inoltre è fuorviante parlare di razionalizzazione e risparmio: le relazioni tecniche attestano un risparmio di appena poche centinaia di euro l’anno, un dato irrilevante che smentisce la propaganda di chi ha presentato la legge come una grande operazione di efficienza amministrativa”.


 

“Con rammarico – spiegano i consiglieri regionali di opposizione -, abbiamo preso atto della bocciatura di tutti i sei emendamenti che abbiamo presentato. Avevamo chiesto di mantenere la durata quinquennale del mandato e di escludere la rieleggibilità, così da sottrarre i Garanti a ogni possibile condizionamento politico e garantire la piena terzietà delle loro funzioni, emendamento che ha ottenuto il voto favorevole dell’assessore Meloni. Un altro mirava a chiarire la collocazione istituzionale: o una reale autonomia all’interno dell’Assemblea legislativa, con personale dedicato e risorse proprie, oppure il mantenimento dell’inquadramento presso la Giunta, come nel sistema precedente, ma senza ambiguità organizzative. Per assicurare una maggiore prossimità ai cittadini, avevamo proposto di consentire ai Garanti di operare anche in sedi decentrate, così da favorire il contatto diretto con le persone più fragili e con i territori periferici. Un altro correttivo mirava a rafforzare la partecipazione delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità, prevedendo un confronto periodico e strutturato, in coerenza con i principi di inclusione e con le migliori pratiche di governance partecipata”.


 

“Infine – aggiungono -, avevamo avanzato la proposta di istituire, a parità di risorse stanziate, il Garante regionale per i diritti delle persone anziane, una figura sempre più necessaria in una regione che vede crescere costantemente la popolazione over 65 e che merita un punto di riferimento stabile per la tutela dei propri diritti e delle proprie fragilità. La maggioranza ha bocciato questo emendamento, sostenendo di avere già pronta una propria proposta di legge sul tema: un’affermazione però smentita dai fatti, poiché al momento della discussione non risultava a protocollo alcun atto in tal senso. Solo nel corso della stessa seduta consiliare, dopo le nostre osservazioni, è stato depositato il progetto di legge annunciato, che peraltro prevede un’indennità di carica per il garante delle persone anziane, a differenza di quanto proposto da noi con l’emendamento. A rendere ancora più evidente la contraddizione, il fatto che non solo la presidente Proietti ha votato contro la nostra proposta, ma anche la vicepresidente dell’Assemblea Tagliaferri, prima firmataria della legge sul medesimo tema. Una presa di posizione che testimonia come, per la maggioranza, non conti il merito delle questioni, ma la necessità di apporre la propria bandierina sui provvedimenti, anche a costo di respingere proposte condivisibili solo perché provenienti dalle opposizioni. Nonostante le bocciature ideologiche delle nostre proposte di buonsenso – concludono -, continueremo a vigilare sull’applicazione della norma, affinché non venga ulteriormente compromessa l’indipendenza dei Garanti e la tutela dei diritti dei cittadini umbri”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 24/10/2025