Rilascio contrassegno disabili: “adottare linee guida uniformi e omogenee per tutto il territorio regionale” - Fioroni (Lega) annuncia mozione
“Negli ultimi tempi sembra essersi riproposta con una certa prepotenza una problematica che riguarda il diritto alla mobilità personale e privata delle persone con disabilità”
07 Dic 2022 15:37
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(Acs) Perugia, 7 dicembre 2022 - “Adottare linee guida sul rilascio del Cude (contrassegno disabili) uniformi e omogenee per tutto il territorio regionale, perché il diritto alla mobilità sia garantito da equità ed eguaglianza”, così Paola Fioroni (Lega-vicepresidente Assemblea legislativa) annuncia di aver depositato una mozione in proposito.
“Negli ultimi tempi sembra essersi riproposta, con una certa prepotenza, una problematica che riguarda il diritto alla mobilità personale e privata delle persone con disabilità: il rilascio del contrassegno e la relativa autorizzazione alla circolazione in zone limitate e alla sosta. Non solo l’accessibilità in generale costituisce una sfida su cui le pubbliche amministrazioni, a tutti i livelli di governance, devono alzare l’asticella – osserva Fioroni -, ma anche il permanere di una scarsa cultura sui comportamenti non conformi può costituire un ostacolo alla realizzazione dei diritti esigibili”.
“Vi è inoltre la necessità di intervenire anche sul rilascio del CUDE, il Contrassegno Disabili (previsto dall’art. 188 del Codice della Strada e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione), rilasciato dal Sindaco del Comune di residenza del richiedente su istanza dello stesso. Sono autorizzate, per normativa, a richiedere il contrassegno – spiega - le persone invalide con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta, le persone non vedenti e le persone con residuo visivo non superiore a 1/20 (ventesimisti). Rimane controversa – osserva Fioroni - la questione del rilascio del contrassegno a persone con disabilità intellettiva o altro tipo di disabilità che può non essere ricompresa nella interpretazione troppo restrittiva della norma. Questo perché la dicitura ‘persone invalide con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta’ può essere intesa dai medici dell’Ufficio di Medicina legale dell’Azienda Sanitaria Locale come incapacità fisica di deambulare e non anche, ad esempio, come incapacità di uscire di casa in autonomia, senza la presenza costante di un accompagnatore”.
“L’ambiguità del testo normativo e l’incertezza interpretativa che ne consegue – rileva Fioroni -, determinano, talvolta, valutazioni difformi e trattamenti diseguali. Per ovviare a questa problematica e diversità interpretativa, alcune Regioni hanno disciplinato la materia in considerazione del fatto che il Ministero, pur essendosi espresso più volte, lascia l’ultima parola sempre e comunque al medico dell’Usl competente. Da qui – conclude - l’esigenza di garantire uniformità per il rilascio del contrassegno sul territorio regionale e tutelare il diritto alla mobilità di persone con disabilità”. RED/as