(Acs) Perugia, 22 settembre 2010 - “Se lo tolga dalla testa”. È un no “secco e deciso”, quello di Paolo Brutti, consigliere e fiduciario regionale dell'Italia dei Valori, alla proposta del presidente degli industriali umbri Bernardini di “bruciare rifiuti nei cementifici”.
“La servile idea di Bernardini – dice Brutti - non solo è esclusa dal Piano regionale dei rifiuti ma contrasta nettamente con la tutela della salute pubblica. Ai cementifici, infatti, è concessa una soglia maggiore di produzioni di diossine rispetto agli stessi termovalorizzatori, con un impatto ambientale disastroso una volta inseriti nel ciclo dello smaltimento dei rifiuti. Questo – aggiunge - senza contare il dispendio di denaro pubblico per risarcire i già munifici cementieri di casa nostra in cambio del servizio reso”.
“La cosa desolante – prosegue Brutti – è la visione premedioevale del capo degli industriali umbri, forse ignaro che in Italia c'è chi, con i rifiuti che lui intende bruciare, ricava laterizi di ottima fattura e a costi irrisori. Noi che dovremmo fare della green economy il nostro cavallo di battaglia, ci scontriamo con una Confindustria filocementiera e, neanche a dirlo, nuclearista. Consigliamo maggiore prudenza al novizio presidente Bernardini, solito presentarsi come ‘uomo del fare’. Disastri, temiamo”. Red/
