(Acs) Perugia, 9 novembre 2009 - “Per quanto riguarda la prospettiva di un utilizzo degli impianti della Cementir di Spoleto per la termovalorizzazione di combustibile da rifiuti ci sono almeno due interrogativi da chiarire: per quale motivo l'azienda non ha manifestato la propria disponibilità in questo senso nei 6 anni in cui è stato vigente il vecchio Piano rifiuti (che prevedeva questa opzione come prioritaria nello smaltimento dei rifiuti) e cosa intendono fare il Comune di Spoleto e la Provincia di Perugia per affrontare una situazione, non prevista dal Piano vigente, in cui una azienda umbra andrebbe a bruciare combustibile da rifiuti prodotti fuori regione, senza quindi contribuire in alcun modo alla soluzione dei problemi di smaltimento a livello regionale ed anzi contribuirebbe ad incrementare le emissioni inquinanti”. Franco Zaffini, capogruppo di An–Pdl a Palazzo Cesaroni, commenta così quanto emerso durante i lavori della II Commissione del Consiglio regionale, dove l'assessore all'ambiente Lamberto Bottini ha risposto ad una interrogazione dello stesso Zaffini circa la discarica di S.Orsola di Spoleto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nell'Ato n.3.
Secondo il consigliere regionale dell'opposizione “la disponibilità dei cementifici a bruciare cdr, rimette in discussione la scelta operata dalla Giunta col nuovo Piano di non produrre e non utilizzare combustibile da rifiuti. Utilizzando i 3 cementifici esistenti nella regione – spiega Zaffini - si eviterebbe la costruzione di altri camini e l'immissione in atmosfera di altri fumi inquinanti. È quindi evidente – conclude - la necessità di rivedere le scelte e le priorità del Piano per puntare sulla costruzione di impianti in grado di produrre combustibile da rifiuti da utilizzare poi come combustibile per i cementifici, senza costruire altri impianti e senza aumentare le emissioni”. MP/mp