RIFIUTI: “IL GOVERNO SPINGE PER COSTRUIRE UN NUOVO INCENERITORE IN UMBRIA” - PER LIBERATI (M5S) NECESSARIA “DISOBBEDIENZA CIVILE” CONTRO L'IPOTESI DI NUOVI IMPIANTI SUL TERRITORIO REGIONALE

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07 Ago 2015 01:00

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(Acs) Perugia, 7 agosto 2015 - “La presenza di due impianti di termovalorizzazione attivi e già predisposti, soltanto da autorizzare, rende Terni la piazza più appetibile ed economicamente meno onerosa. Ma le parole del ministero dell'Ambiente aprono scenari decisamente più complessi, che non escludono ad esempio la costruzione di un nuovo inceneritore a Perugia o il coinvolgimento dei cementifici di Gubbio e Spoleto”. Lo dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, facendo riferimento “alle conclusioni dello schema di decreto attuativo sull'incenerimento dei rifiuti (http://goo.gl/K2pr2T) dello 'Sblocca Italia', relative all'Umbria: 'Si riscontra un ricorso prevalente allo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e assimilati. Per tali motivi la Regione Umbria è stata individuata per la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento di capacità pari a 140.000 tonnellate/ anno di rifiuti urbani e assimilati'".

Per Liberati, che firma una nota congiunta con il consigliere comunale M5S di Terni Thomas De Luca, “i cinque anni di governo Marini-Rometti e l'assenza di politiche 'Rifiuti Zero' per aumentare la raccolta differenziata e chiudere le discariche, condannano Umbria all'obbligo di costruire un nuovo inceneritore di importanti dimensioni. Con le discariche al collasso e un'emergenza rifiuti che rischia di esplodere entro due anni, con l'arrivo a saturazione anche della discarica Le Crete di Orvieto, l'Umbria è sull'orlo del disastro ambientale”. Andrea Liberati spiega che nel documento ministeriale “si parla di una interlocuzione avuta con la Regione Umbria e con i gestori degli impianti in merito ai due inceneritori di Terni. Questo fa supporre che ci sia stato, come da noi delineato, un sondaggio sulla possibilità di autorizzare i due impianti da parte delle proprietà o da parte dello stesso ministero. Il problema però non si restringe quindi alla sola conca ternana ma si pone come una vera roulette russa per tutte le città dell'Umbria”.

Il capogruppo regionale M5S spiega poi che “alle 140mila tonnellate annue di rifiuti vanno ovviamente aggiunte le 60mila tonnellate di combustibile solido secondario (css) che verranno comunque prodotte. Qualora lo 'Sblocca Italia' andasse in porto sarebbe veramente difficile immaginare che la scelta di bruciare fuori il combustibile solido secondario possa essere comunque mantenuta. L'Umbria brucia – conclude - ma i cittadini umbri sapranno dimostrare a Renzi e al Partito Democratico che alla prepotenza e all'arroganza sanno ancora rispondere come un po' di anni fa”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 07/08/2015