RESIDENZE PROTETTE: “MAGGIORE GRADUALITÀ PER IL TRASFERIMENTO DEGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI” - MOZIONE DI BUCONI (PSI) PER CHIEDERE ANCHE UNIFORMITÀ NELLE VALUTAZIONI

Per il consigliere regionale Massimo Buconi (Socialisti) serve maggiore gradualità nei termini per lo spostamento nelle residenze protette degli anziani che diventano non autosufficienti. Per questo, in una mozione, chiede alla Giunta di modificare il regolamento “n.16/2012” perché il termine di 90 giorni previsto per il trasferimento è difficile da rispettare a causa delle liste d'attesa. Il documento, inoltre, auspica uniformità nella valutazione della non autosufficienza in tutte le strutture regionali.

Data:

19 Giu 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 19 giugno 2014 - Gli anziani che diventano non autosufficienti devono rimanere nelle strutture socio-assistenziali solo per il tempo strettamente necessario alle Asl per trovare posto nelle residenze protette. Ma serve maggiore gradualità perché le liste di attesa rendono difficile il rispetto del termine attuale di 90 giorni, come rilevato dalle associazioni di categoria. Inoltre è fondamentale una uniformità nella valutazione della non autosufficienza in tutte le strutture della Regione.

È quanto chiede il consigliere regionale Massimo Buconi (Psi) nella mozione “Disciplina in materia di autorizzazione al funzionamento dei servizi socio-assistenziali a carattere residenziale e semiresidenziale per le persone anziane autosufficienti”, rivolta all'Esecutivo di Palazzo Donini.

Il capogruppo dei Socialisti, quindi, chiede di modificare il regolamento regionale “n. 16/2012” che prevede l'iscrizione nelle liste per l'inserimento nella residenza protetta quando è “accertata la condizione di non autosufficienza della persona anziana”. Il regolamento stabilisce che “il periodo di permanenza della persona anziana nella struttura socio-assistenziale non può superare i 90 giorni dall'accertamento della non autosufficienza”. Ma questo termine “incontra manifeste difficoltà di applicazione” viste le liste d'attesa per l'inserimento nelle residenze protette, e ciò “comporta assunzione impropria di responsabilità per i titolari della struttura ospitante”, come hanno più volte sottolineato le associazioni di categoria negli incontri in Terza commissione consiliare (di cui Buconi è presidente).

Per questo il consigliere chiede di prevedere che “il periodo di permanenza della persona anziana divenuta non-autosufficiente nella struttura socio-assistenziale sia limitato allo stretto tempo necessario alla Asl a provvedere alla collocazione in residenza appropriata, garantendo per tale periodo la maggiore intensità assistenziale socio-sanitaria già prevista oggi”. Buconi chiede inoltre che le modalità di lavoro "delle varie 'Unità multidisciplinari di valutazione' preposte all'accertamento della non autosufficienza siano uniformi su tutto il territorio regionale, consentendo una gradualità della valutazione nell'ambito della non autosufficienza”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 19/06/2014