QUESTION TIME (6): “VERIFICA DEGLI INCARICHI ESTERNI DI REGIONE ED ENTI CONTROLLATI” - A LIBERATI E CARBONARI (M5S) RISPONDE ASSESSORE BARTOLINI: “PROPORRÒ A GIUNTA USO RISORSE PER STABILIZZAZIONI”
24 Ott 2017 13:45
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(Acs) Perugia, 24 ottobre 2017 – Nel corso della seduta dell'Assemblea legislativa dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, i consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) hanno illustrato il proprio atto ispettivo relativo che chiede di “verificare la sussistenza dei requisiti di legge per tutti gli attuali incarichi professionali esterni conferiti da parte della Regione Umbria e da enti da essa controllati (direttamente o indirettamente) per ottenere una maggiore meritocrazia, pubblicità e trasparenza nell’assegnazione degli incarichi medesimi, soprattutto per soggetti con cariche politiche”:
Presentando l'atto ispettivo in Aula, Carbonari ha rimarcato che “secondo normative nazionali e regionali il conferimento di incarichi professionali esterni dovrebbe rappresentare un'eccezione, poiché obbligo della Pubblica amministrazione è assumere personale attraverso pubblico concorso. All’interno dell’Amministrazione regionale e in enti e società da essa partecipati hanno operato ed operano, invece, come consulenti e collaboratori esterni persone dai cui curriculum (talvolta neppure pubblicati nei rispettivi siti internet) non risulta il conseguimento di alcuna laurea, né alcuno dei requisiti di formazioni richiesti. Per alcuni soggetti inoltre gli incarichi di collaborazione vengono inoltre sistematicamente rinnovati da molti anni, nonostante il requisito della natura temporanea dell’incarico. In alcuni casi non appare chiaro l’oggetto dell’incarico e alcune di queste persone risultano inoltre essere esponenti politici di spicco del partito di maggioranza. Queste ultime situazioni, seppure formalmente non vietate, richiederebbero a maggior ragione garanzie circa l’effettiva sussistenza di tutti i requisiti di legge e la assoluta trasparenza e meritocrazia del processo di selezione”.
“Sarebbero dunque necessarie – ha concluso Carbonari - misure per implementare e migliorare l’attuale disciplina regionale in materia di incarichi professionali esterni, ad esempio attraverso una maggiore pubblicità nella indizione degli avvisi pubblici e una maggiore trasparenza dei processi selettivi, affinché possa essere sempre accertata la indispensabilità, temporaneità e meritocrazia degli incarichi, con particolare riferimento a persone che ricoprono cariche politiche e all’interno di partiti”.
L'assessore Antonio Bartolini ha risposto spiegando che “su suggerimento della Corte dei Conti, oltre a rispettare tutte le disposizioni previste, negli avvisi emanati dalla Regione, si esclude espressamente l'utilizzabilità degli elenchi di esperti ed ogni volta, seppure ci fosse una graduatoria, non si procede allo scorrimento della stessa, ma attraverso avviso. Con il piano occupazionale che provvederò a disporre nei prossimi mesi proporrò alla Giunta, come prevede il decreto 'Madia', di utilizzare le risorse attualmente impiegate per le professionalità in questione, per le stabilizzazioni. Pertanto, nel tempo, l'impiego del personale precario spero venga drasticamente ridotto. Tutti gli incarichi conferiti vengono puntualmente comunicati alla Sezione controllo della Corte dei Conti, al Dipartimento funzione pubblica e al Collegio dei revisori. Con il decreto legislativo '39/2013' tutti questi incarichi sono pubblicati sul sito della trasparenza. Per quanto attiene alle Agenzie, Società controllate, sono sottoposte alla stessa disciplina. Sarà comunque mia cura dare una direttiva affinché anche le Agenzie si attengano agli stessi criteri. Penso si possa poi rivedere con norma l'obbligo di pubblicazione sui siti dei curriculum. Rispetto alla questione, do' notizia che Villa Umbra ha posto un quesito all'Anac sul problema della conferibilità degli incarichi a soggetti con cariche politiche. Anac ha ritenuto questo compatibile e che il conflitto di interessi va valutato di volta in volta”.
Nella replica, Carbonari ha detto di riscontrare nuovamente “un grande scollamento tra le leggi nazionali e regionali, gli intenti della Giunta e quello che invece accade. L'auspicio è che la Giunta metta davvero le mani, con urgenza, su questa deprecabile questione”. AS/
