QUESTION TIME (5): “NECESSARIE NUOVE POLITICHE DI SVILUPPO PER L'UMBRIA” – FIORINI (LN) INTERROGA, ASSESSORE PAPARELLI RISPONDE “CI SONO SEGNALI DI INVERSIONE DI TENDENZA”

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26 Apr 2016 18:30

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(Acs) Perugia, 26 aprile 2016 – “Conoscere quali nuove politiche intende mettere in campo la Giunta per invertire il trend negativo dell'economico della nostra regione”. È quanto chiedono in un'interrogazione a risposta immediata (question time) i consiglieri della Lega Nord Emanuele Fiorini e Valerio Mancini.

 

Illustrando l'atto Fiorini ha ricordato che “il ministero delle Finanze ha diffuso i dati del confronto fra le dichiarazioni dei redditi dei cittadini italiani del 2008 e del 2015. Emerge un quadro molto preoccupante: l’Italia perde in sei anni 42 miliardi di euro di gettito. Tra le regioni del centro Italia il fanalino di coda è l’Umbria con meno 8,4 per cento, ovvero una perdita di 874 milioni. I dati sono drammatici: solo 4 comuni su 92 crescono, i restanti 88 mostrano un cedimento, e preoccupano particolarmente i due capoluoghi con Perugia che perde il 10,2 per cento e Terni l'11,6. A questo si aggiungono i dati Eurostat, che fotografano la situazione tragica dell’economia umbra sempre: nello stesso periodo 2008–2014 il Pil pro capite è crollato dell’8,37 per cento, primato negativo in tutta Italia, con una perdita media di 2mila 200 euro su 24mila euro. Il quadro della nostra regione si complica ulteriormente tenendo conto delle molte criticità. Il sistema industriale registra situazioni di crisi consolidate come l’Elettrocarbonium, la Novelli, la Perugina, oltre al futuro della ThyssenKrupp. L’area del disagio occupazionale, ovvero l’insieme dei disoccupati inattivi disponibili al lavoro e cassaintegrati, è raddoppiata rispetto al 2008, da 40 mila a circa 80 mila persone. La situazione dell’aeroporto San Francesco d'Assisi, l'alta velocità che non prevede fermate in Umbria, la ferrovia centrale umbra che è in dismissione, il calo delle iscrizioni all’Università, le ingenti perdite dei due consorzi, il Tns e il Crescendo, che dovrebbero sostenere lo sviluppo economico del territorio e invece sono semplicemente carrozzoni che servono a sponsorizzare il Pd. Dati reali che smentiscono le scuse della presidente Marini che si nasconde dietro la crisi internazionale”.

 

Nella risposta l'assessore Fabio Paparelli ha ricordato che “la gran parte della perdita del Pil, tra il 2008 e il 2014, si è prodotta in Umbria tra il 2008 e il 2009. La nostra economia è molto flessibile e reagisce molto negativamente quando le cose vanno male, ma ha una certa facilità nel riprendersi quando le cose incominciano a intraprendere qualche segnale positivo. Dopo tre anni consecutivi negativi dal punto di vista degli indicatori economici, nel 2015 si è iniziata a intravedere una un’inversione di tendenza, una moderata ripresa della domanda interna, cui si è accompagnato un incremento delle esportazioni doppio rispetto al dato nazionale, con un aumento del 6,5 per cento, contro il 3,4, della media nazionale. Inoltre nei primi mesi del 2016 l’attività industriale sta evidenziando una tendenza positiva in molti settori, una ripresa dei consumi delle famiglie che si è tradotto in un piccolo incremento delle vendite al dettaglio. Sono aumentati ulteriormente i flussi turistici: dal dicembre 2015 a marzo 2016 l’Umbria sta crescendo tra il 12 e il 13 per cento. Anche per la crescita dell’occupazione abbiamo registrato negli ultimi tre mesi del 2015 la migliore performance nell'incremento dei contratti a tempo indeterminato dopo la Basilicata. C’è un gruppo di imprese resilienti, che era intorno al 40 per cento, che dichiaravano di voler fare investimenti nel prossimo futuro: oggi sono diventate il 60 per cento. Questi sono elementi di ottimismo che noi dobbiamo accompagnare mettendo il lavoro al centro delle politiche regionali. Abbiamo messo in campo misure per l’internazionalizzazione, l’innovazione, la ricerca, la digitalizzazione dei processi, convinti che incrementi occupazionali si avranno solo con lo sviluppo della manifattura 4.0. Domani presentiamo a Foligno i nuovi bandi per l’occupazione e sviluppo delle aree ex Merloni, nel mese di maggio verrà approvata la misura di area di crisi complessa. Abbiamo messo in campo incentivi per 60 milioni per far riprendere il lavoro incentivandolo e compensando la riduzione del Jobs Act. Sulla povertà abbiamo messo in campo il sistema di inclusione attiva. La tassazione Irpef è ferma dalla fine degli anni novanta”.

 

Nella sua replica, Emanuele Fiorini ha detto che “è arrivato il momento di non raccontare più favole. Chiedo quale attività ha prodotto il Tns. Inoltre se gli incentivi passano sempre tramite consorzi, cooperative o Sviluppumbria, la strada non è quella giusta per creare sviluppo”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 23/09/2016