QUESTION TIME (5): “CAPIRE LA REALE SITUAZIONE DELLA DIGA DI ACCIANO” - A FORA (PATTO CIVICO PER L’UMBRIA) RISPONDE ASSESSORE MORRONI “A BREVE AVVIO DELLE OPERAZIONI DI INVASO”

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28 Gen 2020 12:15

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(Acs) Perugia, 28 gennaio 2020 – Nel corso della sessione Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa dell’Umbria il consigliere Andrea Fora (Patto Civico per l’Umbria) ha chiesto all’assessore Roberto Morroni di conoscere “la reale situazione della diga di Acciano ed in particolare quando è previsto il collaudo e se l'opera realizzata garantirà il reintegro della portata del fiume Topino” e anche “quale organo sarà preposto alla gestione della Diga di Acciano, i limiti del prelievo e l'autorità che deve effettuare I controlli sul reintegro e sul rispetto dei limiti del prelievo”.

Nell’illustrazione del suo atto ispettivo, Fora ha ricordato che “nel Comune di Nocera Umbra, ad Acciano, è stato realizzato negli anni 50 un invaso artificiale destinato ad integrare la portata idrica del fiume Topino nei periodi di magra. La diga di Acciano è una vicenda surreale, che è stata chiamata ‘la guerra dell’acqua’. Una storia che dura da 50 anni: l’opera è stata realizzata nell’80 e poi sospesa. E da quel momento il bacino e la diga sono non funzionanti. Nel 2003 c’è stata una sentenza che ha prodotto anche una causa penale con una stima importante di tre milioni di euro di risarcimento. Un balletto che continua dagli anni 2000. Nel 2013 finalmente la Regione avvia un nuovo stanziamento di oltre 2 milioni per avviare l’opera affidandola al comune di Nocera Umbra e da quel momento non sappiamo più nulla. Sappiamo solo che il comune di Nocera Umbra due anni fa aveva anticipato che nel giugno del 2018 sarebbe stata riattivata la diga. Ma ad oggi non abbiamo alcuna notizia. L’unica cosa che sappiamo è che i prelievi sul Topino continuano per alimentare il fabbisogno idrico di Perugia, usando le ricchezze ambientali di un territorio per approvvigionarne un altro, a discapito della realtà che quelle ricchezze producono”.

Nella sua risposta Morroni ha spiegato che “a breve saranno avviate le operazioni per l’invaso della diga di Acciano. Questo perché solo recentemente è stato possibile effettuare l’allaccio dell’energia elettrica, cosa che finora ha impedito l’inizio delle attività di invaso sperimentale necessarie al collaudo finale dell’opera e alla sua messa in esercizio. Il collaudo tecnico amministrativo è stato prodotto dopo i lavori di riduzione e consolidamento dell’argine eseguiti dall’Ati 3 di Foligno, tanto che gli uffici regionali hanno provveduto alla liquidazione del saldo finale. La gestione della diga è assicurata dal comune di Nocera Umbra, avendo stipulato il contratto di affitto dell’opera con il Consorzio acquedotti di Perugia Conap, che è l’ente proprietario della diga, alla cifra simbolica di un euro l’anno. Non esiste alcun limite al prelievo per la diga di Acciano, perché la sua funzione è quella di reintegrare le acque della sorgente San Giovenale. I limiti sono invece imposti al prelievo idropotabile effettuato da Consap a San Giovenale per servire Perugia. L’autorità che deve effettuare i controlli sul reintegro e sul rispetto dei limiti di prelievo è il servizio regionale Gestione acque pubbliche. Ricordo che il Ministero delle infrastrutture, a giugno 2018, ha declassato l’opera da grande a piccola diga, trasferendo le competenze per la vigilanza sulla sicurezza dallo Stato alla Regione”.

Nella replica Fora ha ringraziato l’Assessore “per la risposta puntuale e precisa che ricostruisce 50 anni di triste storia di un’opera pubblica che è stata finanziata nel 2000, affidata nel 2016 e forse tra qualche mese entrerà a regime. La rappresentazione più classica del sistema burocratico di questo Paese. Invito gli uffici preposti a controllare le attività perché nel passato c’è stato più volte il superamento dei limiti di prelievo della diga da parte del sistema di approvvigionamento di Perugia”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 31/01/2020