QUESTION TIME (5): “ALTO NUMERO DI DIPENDENTI AFOR CON LIMITAZIONI FUNZIONALI” - CONSIGLIERI M5S INTERROGANO, ASSESSORE CECCHINI RISPONDE: “STIAMO AFFRONTANDO IL TEMA, MA RAGGIUNTI OBIETTIVI”

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17 Mag 2018 18:00

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(Acs) Perugia, 17 maggio 2018 - Nel corso della seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (M5S) ha illustrato in Aula l’interrogazione a risposta immediata, firmata anche dal collega Andrea Liberati, che chiede alla Giunta di Palazzo Donini “se non ritenga abnorme che ci siano un numero così alto di dipendenti pubblici dell’Agenzia forestale (Afor) e delle ex Comunità Montane con limitazioni funzionali. Sarebbe necessario verificare le loro effettive e attuali idoneità, attivando accertamenti estesi con l'ausilio degli organi di controllo, con visite mediche di sistema e l'irrogazione di sanzioni ex lege in caso di eventuali irregolarità e prevedere misure per garantire il ritorno alla massima efficienza dell’Agenzia”.

Carbonari ha spiegato che “secondo dati aggiornati al 31 dicembre 2017, di 400 impiegati nei cinque compartimenti di Afor, ben 174 sarebbero ‘idonei con limitazioni’, e di questi un’alta percentuale con ‘limitazioni gravi’. Recentemente ho fatto una visita all’Afor dove mi è stato detto che il numero è salito a circa 220: siamo saliti ad oltre il 50 per cento dei lavoratori. Alcune situazioni di evidente sproporzione nel carico di lavoro del personale di Afor creerebbero anche tensioni tra i lavoratori, con ingiuste discriminazioni”.

L’assessore Fernanda Cecchini ha risposto mettendo in evidenza che “questo è un tema aperto che stiamo affrontando. Ma tale situazione nel corso del tempo non ha impedito all’Agenzia di raggiungere obbiettivi di efficienza e efficacia. Ricordo che eventuali controlli sono in capo all’amministratore dell’Agenzia. È vigente la legge di istituzione dell’Afor, che non prevede la possibilità di assumere nuovo personale. Questo è stato frutto di una sintesi che ha consentito di far nascere un'Agenzia che tenesse in sé tutto il personale delle cinque Comunità montane, assunto con contratto privatistico e che quindi non ha le caratteristiche dell’impiegato pubblico. Già in quel momento eravamo a conoscenza di un numero congruo di persone che avevano delle inabilità parziali. La legge consente di poterle dislocare anche in virtù di necessità e di azioni che non attengono a lavori usuranti. Un primo pacchetto di accompagnamento alla pensione è già stato fatto per un numero consistente di persone. L’Afor ha presentato una proposta di piano per un programma di risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro riservato a lavoratori con limitazione. Abbiamo incontrato i sindacati, mantenendo aperto un dialogo che verrà approfondito nel tavolo istituzionale delle riforme per capire se, in materia di anticipo pensionistico, le stesse regole per i dipendenti pubblici valgono anche per quelli dell’Afor. Ovviamente c’è da considerare l’aspetto finanziario legato agli incentivi di un’eventuale risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, che non è secondario. Il raggiungimento degli obiettivi da parte dell’Afor rispetto a quello che prevede la norma, testimonia che comunque l’Agenzia ha un’efficacia ed un’efficienza che potrebbe essere maggiore con personale più qualificato. Ma questo non ci ha impedito di fare bella figura dopo il terremoto. Non esiste un problema di scarsa efficienza dell’Agenzia. C’è l’obiettivo di rafforzare l’Afor compatibilmente con un quadro che può prevedere l’accompagnamento, ma che è legato anche a previsioni finanziarie e di bilancio, e contestualmente anche alla modifica della legge vigente”.

Nella replica Carbonari ha ricordato che “l’Afor dipende dalla Regione e noi ogni bilancio mettiamo le risorse. La situazione è drammatica con il 50 per cento del personale inabile al lavoro. Se nel privato è dell’8 per cento, evidentemente qualcosa non va. Chiedo un’attenta verifica da parte della Regione”. Dmb/

Ultimo aggiornamento: 25/05/2018