QUESTION TIME (4) SOCIALE: SMACCHI (PD) INTERROGA LA GIUNTA SULLA MANCATA ATTUAZIONE DEL BANDO “DOPO DI NOI” NELL'EUGUBINO – L'ASSESSORE CASCIARI: “MANCA UN PROGETTO DAL COMUNE DI GUBBIO”

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31 Lug 2012 01:00

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 (Acs) Perugia, 31 luglio 2012 – Durante la seduta odierna del Consiglio regionale dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (question time), il consigliere del Partito democratico Andrea Smacchi ha chiesto all'assessore Carla Casciari quali azioni la Giunta intenda “mettere in atto per superare la condizione di stallo che si protrae ormai da troppo tempo e che sta impedendo di erogare un servizio fondamentale a soggetti svantaggiati in condizioni di estremo bisogno”. Riferendosi al progetto “Dopo di noi” Smacchi ha spiegato che “cioè nel 2002, la Regione emanò un bando davvero importante che ha creato speranze e aspettative, soprattutto nelle famiglie con figli aventi handicap gravi. Esso prevedeva la presentazione, da parte di organizzazioni senza scopo di lucro, di progetti per la realizzazione di interventi a favore di soggetti con handicap grave per la cura e l’assistenza degli stessi successivamente alla perdita dei familiari. Dovevano nascere nuove strutture di accoglienza denominate “famiglie comunità dopo di noi” e furono ammessi al finanziamento cinque progetti, per 1 milione 237 mila euro. Nel 2006 è stato avviato un monitoraggio sui risultati e si è constatato di un allungamento dei tempi di avvio e conclusioni per i cinque progetti. Nell’ambito territoriale n. 6 risultò vincitore il progetto 'nuova residenzialità integrata per disabili' affidata alla cooperativa Civitas come capofila, partner cooperativa Asad, finanziamento della Regione 169 mila euro con un cofinanziamento di circa 38 mila euro. Ad oggi questa struttura non è stata costruita, non è stato dato alcun servizio a distanza di dieci anni e mi risulta che l’assessorato ha inviato nel 2012 alla Civitas una richiesta per la restituzione della somma erogata a titolo di anticipo”.

L'assessore Casciari ha evidenziato che “questa è una storia che si sta portando avanti dal 2002. Dei cinque progetti quattro (nei comprensori di Perugia, Assisi, Terni e Spoleto) sono stati conclusi e sono funzionanti; manca la conclusione del progetto residenzialità integrata destinato all’ambito di Gubbio. Il progetto doveva portato a compimento entro dicembre 2008 ma nonostante i contatti formali e informali intercorsi tra l’Amministrazione regionale e i soggetti titolari e anche l’Amministrazione comunale, che si sono susseguiti dal 2007 al 2009, non si è addivenuti a nessun tipo di progetto concluso. La prima segnalazione di avvio della revoca è stata fatta dagli uffici della Giunta nell’ottobre 2010, nel dicembre 2010 il consorzio Moltiplica, di cui faceva parte la cooperativa di cui sopra, si è proposto di farsi garante per la continuazione del progetto, e quindi di fornire anche le garanzie utili per andare avanti, nonostante questo, e nonostante nuovi incontri non è successo nulla di nuovo. Quindi ne è seguita, il 28 febbraio 2012, una nota di comunicazione del procedimento di revoca al finanziamento, erogati solo 93mila 453 euro dando anche una deroga alla possibilità di concludere la struttura. In assenza di alcuna novità sono state fatte ulteriori comunicazioni a firma dell’assessorato (maggio e giugno 2012) richiedendo al Comune di Gubbio di formulare delle specifiche proposte, che cogliessero meglio e potessero risolvere le problematiche emerse nel corso di questi anni, ma ad oggi non è pervenuta nessuna risposta. Quindi con una delibera del 16 aprile 2012, si è proceduta alla revoca dell’intero finanziamento (i 93mila euro dovranno dunque essere restituiti alla Regione) e sono state liberate le risorse residue del bando per un totale di 75mila 831euro. Ci preoccuperemo di seguire la vicenda in un ambito che è rimasto scoperto e impegnare le risorse liberate nel frattempo”.

Smacchi ha replicato evidenziando che “in questi anni alcuni di questi ragazzi sono rimasti privi dei loro genitori. Mi risulta che Civitas sia in amministrazione controllata, per quanto riguarda i 75 mila euro, non possono essere utilizzati per lavori di ristrutturazione, che possono compromettere lo stesso servizio: andrebbero messi a disposizione a chi può effettivamente garantire il servizio a chi ne ha bisogno”. MP/

Ultimo aggiornamento: 31/07/2012