QUESTION TIME (3): “LE INDUSTRIE IDROELETTRICHE NON SONO STATE INFORMATE DELL'AUMENTO DEI CANONI CONCESSORI” - INTERROGAZIONE DI NEVI (FI), ASSESSORE PAPARELLI “AUMENTO IN LINEA CON ALTRE REGIONI”
03 Nov 2015 00:00
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(Acs) Perugia, 3 novembre 2015 - “La mia interrogazione puntava a capire se l'aumento del cento per cento dei canoni concessori per le grandi derivazioni idroelettriche fosse stato concordato con le imprese e quali ricadute questo avesse avuto sui piani industriali. Ma la risposta l'ho avuta oggi aprendo i giornali con l'intervista al presidente di Asso-idroelettrica che ha fatto presente la sua assoluta contrarietà al provvedimento chiedendo alla Giunta di ritirarlo e annunciando un ricorso”. Con queste parole il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha illustrato in Aula la sua interrogazione a risposta immediata, chiedendo alla Giunta “per quale motivo è intervenuta sui canoni proprio mentre è in atto la cessione da un'azienda tedesca ad una italiana della centrale idroelettrica di Galleto a Terni”.
L'assessore Fabio Paparelli ha ricordato che “il provvedimento non cade dal cielo visto che era già contenuto nel Dap 2015. Dall'opposizione c'è chi ci accusa di fare troppo e chi troppo poco, per cui visto che la scelta giusta è quella mediana pensiamo di essere nel giusto. Ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dell'azienda rispetto alla cessione in atto, come leggiamo dalla stampa. È curioso che nel giorno in cui si risponde all'interrogazione ci sia un'intervista su un giornale del presidente dell’associazione di categoria. La Giunta regionale, in maniera molto corretta, ha seguito tutte le procedure, a partire dalla delibera del 20 luglio 2015, che ha disposto l'avvio dell'iter per la rideterminazione dei canoni demaniali solo per le grandi derivazioni in 31,02 euro a decorrere dal primo gennaio 2016, allineandosi con quanto fatto negli ultimi anni da altre regioni. Ad oggi non risulta ancora all’ufficio competente che le aziende interessate abbiano avanzato alcuna comunicazione in merito. Il fatto che l’associazione di categoria annunci il ricorso è quantomeno singolare”.
Nevi si è dichiarato insoddisfatto della riposta dell'assessore Paparelli che “si trincera dietro un atteggiamento burocratico e autoreferenziale. In questo modo si arriverà ad un contenzioso che genererà un'entrata assolutamente dubbia. In Piemonte, infatti, questi aumenti sono stati annullati. Credo che l'atteggiamento della Regione nei confronti delle multinazionali, soprattutto se italiane, debba essere diverso, di collaborazione e non di scontro. L'obiettivo per la Regione è solo di fare cassa. È la solita metodologia del tassa e spendi che rigettiamo sul piano politico”. DMB/
