QUESTION TIME (3): “DISMISSIONI PUNTI VENDITA COOP, RISCHI INDUSTRIALI E OCCUPAZIONALI” - LIBERATI E CARBONARI (M5S) INTERROGANO, PAPARELLI RISPONDE: “MINISTERO DEVE VIGILARE SU COOP. A NOI NESSUNA RICHIESTA”
13 Mar 2018 13:45
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(Acs) Perugia, 13 marzo 2018 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria, nella seduta odierna, ha discusso l’interrogazione a risposta immediata dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, relativa a “Coop Centro Italia, dismissioni dei punti vendita, rischi industriali e occupazionali per l'area del Trasimeno e per l'Umbria”.
Illustrando l’atto ispettivo, Carbonari ha chiesto all’Esecutivo regionale se “intenda aprire un tavolo regionale/nazionale per comprendere il reale stato economico e finanziario di Coop Centro Italia, tutelare i soci-lavoratori e i risparmiatori, ma anche per chiarire se Unicoop Firenze non rappresenti un rischio per la permanenza della sede legale e del magazzino a Castiglione del Lago (dove operano circa 300 lavoratori), verificare l’effettiva consistenza del patrimonio che la legge pone a garanzia delle ingenti somme del ‘prestito sociale’, scongiurando eventuali insolvenze, proteggendo la già asfittica economia della zona del Trasimeno e dell'intera regione da ulteriori crisi. Stiamo parlando di una perdita di oltre 55milioni di euro per svalutazioni dopo la perdita di valore delle azioni Monte dei Paschi di Siena. La cooperativa aveva proseguito ad acquistare i titoli anche dopo lo scoppio dello scandalo su questa vicenda. 215milioni di perdita secondo il Sole 24 ore. Nel Bilancio 2016 il prestito complessivo dei soci ammonta a 500milioni di euro. Nel piano industriale 2016-2019 si parlava di crescita e aumento occupazione per venti nuove aperture. Ma nel 2017, invece, sono stati venduti 29 negozi e c’è timore in Umbria per il magazzino di Castiglione del lago visto che c’è un’altra sede amministrativa con le stesse caratteristiche nella vicina Toscana, a Scandicci”.
L’assessore Fabio Paparelli ha risposto che la Regione ha costituito un’apposita unità di crisi per intervenire “dopo segnalazioni che arrivano dalle società o dai sindacati, ma in questo caso nulla ci è stato comunicato, nessuno ci ha mai chiesto di attivare un tavolo. Le coop sono sottoposte a vigilanza da parte dei ministeri competenti. La legge di bilancio 2017 dispone sulla governance delle coop in relazione a interventi sul prestito sociale, noi non abbiamo accesso ai dati e non ci sono richieste in tal senso. Ritengo quindi opportuno che i parlamentari umbri facciano istanza al governo per avere l’accesso ai dati. Noi faremo la nostra parte”.
Nella replica conclusiva, Liberati ha detto: “non ci siamo. Dopo le sgangherate censure praticate qui dentro nei nostri confronti sugli atti che abbiamo emesso a seguito di riflessioni provenienti da autorevoli organi come il ‘Sole 24 ore’, Report, ‘Il Fatto quotidiano’ su investimenti in Mps stiamo fingendo, due anni e mezzo dopo, che nessuno sapeva. Voi dovevate scrivere al Ministero dell’economia, mentre state difendendo un sistema che è marcio, dove si sta mettendo a rischio il futuro di almeno 300 persone. Il ministero avrebbe agito dietro sollecitazione, ma ci sono di mezzo altre entità che fanno i controllori. Sul tema Coop centro Italia sta saltando una regione, ci sono centinaia di famiglie a rischio”. PG/
