QUESTION TIME (2): “PERCHÈ ANCORA NON C'È L'AGENZIA UNICA PER LA MOBILITÀ?” - A SQUARTA (FDI) RISPONDE LA PRESIDENTE MARINI: “NON RITARDI MA CAUTELE. NO A FONDI TPL PER RIPIANARE DEBITI PREGRESSI”.
15 Set 2015 01:00
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(Acs) Perugia, 15 settembre 2015 - Nella seduta dell'Assemblea legislativa dell'Umbria dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (question time) il consigliere regionale Marco Squarta (FdI) ha chiesto chiarimenti circa “i ritardi nell'attivazione dell'Agenzia unica per la mobilità e trasporto pubblico locale, prevista dalla legge regionale 9 del 2015. Squarta, nel suo intervento ha ricordato come la legge, “frutto dell'iniziativa di Fratelli d'Italia e approvata all'unanimità dall'Assemblea nella precedente legislatura”, è necessaria per procedere a nuove gare di affidamento dei servizi, come prescrive la legge Del Rio del 2014, prevedendo la necessaria separazione fra il soggetto regolatore e il soggetto gestore. Fu approvata d'urgenza e all'unanimità perché le gare, datate 2005, sono scadute dal 2011, salvo essere state, come al solito, prorogate di anno in anno. L'applicazione della legge permetterebbe invece risparmi derivanti dal meccanismo di detraibilità dell'Iva di circa 800mila euro al mese, circa 10 milioni l'anno. Se ne deduce che la mancata attivazione dell'Agenzia unica ha già causato danni pari a 4 milioni di euro, ma la Regione Umbria preferisce perseverare nel non voler dare seguito alla legge regionale '9/2015', nonostante sia stata approvata all'unanimità. Come al solito, assistiamo al rimpallo di responsabilità e tutto rimane fermo. La Giunta deve quindi spiegare ai cittadini perché non sia stata applicata, come avvenuto in Emilia Romagna, e non si consenta un risparmio di 10 milioni l'anno sulle casse regionali”.
La presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, nella sua risposta, ha detto che “il percorso per la creazione dell'Agenzia unica sarà avviato solo quando saremo certi che le risorse del fondo trasporti rimangano a disposizione del trasporto pubblico locale e non finiscano a ripianare le perdite pregresse di Umbria Mobilità spa. Abbiamo deciso, condividendo questa scelta, di avvalerci di questa società, rimasta al cento per cento della Regione, per utilizzarne la struttura, il personale, le sedi e abbattere i costi di funzionamento. Ma dobbiamo essere certi che le risorse annuali del fondo trasporti vengano utilizzate per il Tpl e non per pagare i debiti. Vogliamo evitare che il fondo trasporti finisca nell'ordine dei creditori, molti dei quali connessi al sistema del Tpl romano e non al sistema umbro. Questa preoccupazione non è solo della Giunta regionale, ma di tutti gli enti locali coinvolti. Altrimenti nel giro di sei mesi rischiamo di compromettere il fondo. Per questo abbiamo chiesto a Umbria Mobilità di verificare la situazione: è stato fatto un interpello alla Agenzia delle Entrate proprio per approfondire gli aspetti legati alla pignorabilità dei beni. Procederemo non appena avremo avuto risposta dall'Agenzia delle Entrate. Non vogliamo correre rischi. Non ci sono ritardi ma cautele amministrative”.
Nella replica Squarta ha detto di “apprezzare la cautela della Giunta per verificare che i fondi Tpl non siano aggrediti. Però sollecito di velocizzare il più veloce possibile, visto che la situazione critica di Umbria Mobilità era nota a tutti. Ci risulta, tra l'altro, che questa società faccia fatica a restituire i 17 milioni di euro già anticipati dalla Regione”. DMB/
