QUESTION TIME (1) “PROGETTO PER LO SVILUPPO DEL NUOVO MANIFATTURIERO (INDUSTRIA 4.0)” – A RICCI RISPONDE ASSESSORE PAPARELLI: “PUNTIAMO A CIRCUITO VIRTUOSO DI POLITICHE NAZIONALI E REGIONALI”
02 Mag 2018 16:30
3 minuti, 53 secondi
(Acs) Perugia, 2 maggio 2018 – Nell’ambito della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, sessione dedicata al Question time, il consigliere Claudio Ricci ha chiesto all’assessore Fabio Paparelli di conoscere “la situazione del progetto legato al nuovo manifatturiero, industria 4.0, le risorse acquisibili, le principali tipologie di interventi nonché se, come emergeva nei primi intendimenti, la Confindustria Umbria svolgerà il ruolo aggregante, delle misure di sviluppo, anche per le regioni di Toscana e Marche”.
Ricci ha ricordato che “il Governo italiano ha varato un piano consistente di interventi per lo sviluppo del nuovo manifatturiero in una visione evolutiva, detta 4.0, delle imprese, con attenzione anche alle piccole e medie imprese e a quelle artigianali con modelli familiari. Gli incentivi previsti, e cofinanziati dal Governo – ha detto -, vedevano come nodo di riferimento la Confindustria nazionale, attraverso i riferimenti regionali, citando l'Umbria come aggregante anche delle progettualità regionali di Toscana e Marche”.
L’assessore Paparelli ha risposto che “alcuni dati su Industria 4.0 diffusi dal Mise si basano su stime a livello nazionale, un incremento previsto di 10miliardi negli investimenti privati che dovrebbero passare da 80 a 90miliardi di euro. Variazione sugli ordinativi da gennaio 2017 a novembre 2017, rispetto allo stesso periodo 2016, danno stime del più 13 per cento sui macchinari e altri apparecchi, più 7 per cento sulle apparecchiature elettriche più 10 per cento su investimenti in tecnologie. Nel 2017 le imprese che utilizzeranno il credito d’imposta sono aumentate del 104 per cento, quindi più che raddoppiate rispetto al 2016. Il meccanismo Industria 4.0 opera essenzialmente attraverso crediti d’imposta e agevolazioni fiscali, per cui gli impatti complessivi saranno visibili solo dopo la presentazione delle dichiarazioni dei prossimi mesi. La Regione attribuisce grande importanza alle associazioni di categoria che come Confindustria rappresentano una parte importante del sistema produttivo. Non risultano atti formali con cui il Governo abbia individuato il soggetto aggregatore di altre realtà regionali lasciando, nella logica della neutralità organizzativa, al mercato e al sistema delle imprese l’opportunità di realizzare forme di aggregazione in grado di cogliere le opportunità messe a disposizione. Il Ministero tra l’altro ha stabilito che gli innovation hub di Confindustria non dispongono di finanziamenti dedicati ma possono diventare punto di riferimento per formazione su industria 4.0. Il Mise ha emanato un avviso con dotazione di 40 milioni per avvio e finanziamento di un numero molto limitato di competence center, costituito da Università e imprese, per la diffusione delle informazioni tecnologiche oltre che dello sviluppo di specifici progetti di ricerca. La Regione Umbria, in relazione con le Regioni del centro Italia, con la Toscana in particolare, avrà capofila la scuola superiore di studi universitari di perfezionamento Sant’Anna di Pisa, una delle Università di riferimento per il programma nazionale industria 4. 0. Le politiche e gli strumenti di industria 4.0 sul livello nazionale ovviamente si riverberano fortemente anche sulle policy regionali. Da questo punto di vista, la Regione Umbria in tutte le azioni che sta mettendo in campo, a partire dallo sportello per l’innovazione digitale volto a favorire l’accesso delle imprese umbre all’Ict, con l’agenda digitale, a partire dallo sportello a sostegno dei progetti complessi di ricerca e sviluppo con dotazione complessiva di oltre 25milioni di euro, nel quale abbiamo riscontrato un contributo richiesto di 43milioni a fronte di 84 milioni di investimenti, che vanno in questa direzione e a partire dal programma multiregiornale Space economy sviluppato dal Mise nell’ambito del programma nazionale industria 4. 0, a cui la Regione ha aderito stanziando un importo di 2milioni. Per continuare col fatto che l’ultimo avviso emanato di 5milioni per le piccole e medie imprese va nella direzione di accompagnare i processi di riqualificazione industriale nel settore per accompagnare il nostro tessuto produttivo mettendo a disposizione un meccanismo virtuoso che vada oltre il super ammortamento con contributi a fondo perduto che vanno in quella direzione, per finire con l’area di crisi complessa Terni-Narni. Una delle due direttrici è quella dell’industria e artigianato 4.0, con una sostenibilità ambientale in un’area che ha forti criticità da questo punto di vista. Stiamo reagendo, come sistema regionale, mettendo a disposizione ulteriori strumenti che possono essere un circuito virtuoso e accompagnare quelli nazionali previsti. Tutto questo nell’ambito di una concezione particolare, che è risultata virtuosa a nostro avviso in questi anni. Pur avendo competenze specifiche, le Regioni non possono fare politiche industriali isolate, che siano fuori dal contesto nazionale e dal contesto europeo. Invece, messe insieme politiche nazionali e regionali esse possono costituire un ulteriore valore aggiunto e innescare un circuito virtuoso che può andare nella direzione giusta”.
Nella replica conclusiva, Ricci ha detto: “Emerge il fatto che quando ci sono risorse reali i processi di sviluppo portano a risultati concreti, mi auguro anche che nel prosieguo del monitoraggio si possano avere dei dati economici più specifici riguardanti anche l’Umbria rispetto al quadro complessivo nazionale e concludo auspicando che tali processi di innovazione possano sempre essere gestiti attraverso dei piani di marketing operativi complessivi che possano indirizzare anche le attività seppure private verso elementi che di volta in volta sono considerati strategici e da questo punto di vista il piano di marketing operativo, che la Confindustria Terni dell’area ternana aveva attivato qualche anno fa per poter indirizzare ipotesi di investimenti potrebbe essere un elemento estensibile anche in un quadro regionale”. PG/
