QUESTION TIME (1): “GRAVISSIMA CRISI OCCUPAZIONALE IN AGROALIMENTARE”, LIBERATI E CARBONARI (M5S) INTERROGANO, PAPARELLI RISPONDE: “STIAMO RISOLVENDO SITUAZIONI CRITICHE, DATI OCCUPAZIONE IN RECUPERO”
12 Set 2017 14:00
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(Acs) Perugia, 12 settembre 2017 – Nel corso della seduta odierna dell'Assemblea legislativa dell'Umbria è stata discussa l'interrogazione a risposta immediata (question time) presentata dai consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) in merito alla “gravissima crisi occupazionale nel settore agroalimentare in Umbria, con particolare riferimento alle imprese Nestlé-Perugina e Gruppo Novelli”.
Illustrando l'atto ispettivo in Aula, Liberati ha chiesto chiarimenti sul “modo in cui la Regione Umbria ha controllato il rispetto dei patti assunti originariamente con la multinazionale Nestlé, quali iniziative ha intrapreso per monitorare le scelte aziendali e gli investimenti commerciali e tecnologici”. Relativamente al Gruppo ex Novelli, Liberati ha domandato di spiegare “in che modo la Regione stia lavorando sul promesso piano di ricollocamento dei dipendenti lasciati in esubero da Alimenti Italiani”. Una situazione, ha sottolineato il consigliere, “particolarmente grave, dato che con l'avvento del nuovo acquirente, tra produzioni chiuse, lavoratori allontanati o messi in cassa finalizzata al licenziamento, assommano a circa 220 le famiglie espulse dall'azienda, tra l'Umbria e il resto d'Italia, e si parla di altre 30-40 a rischio. I sindacati, che abbiamo ascoltato poco tempo fa in Seconda commissione, hanno parlato di mille esuberi soltanto nell'agroalimentare. Vogliamo sapere quali orizzonti esistono, quali rassicurazioni siete in grado di fornirci”.
Nella risposta l'assessore Fabio Paparelli ha spiegato che “il settore agroalimentare ha un ruolo strategico in Umbria, con il 7 per cento degli occupati: 3 volte il dato europeo e 3,5 volte il dato nazionale. La Nestlè Perugina ha presentato un piano industriale che mette al centro la produzione bacio e tavolette. È stato sottoscritto un accordo con i sindacati per l’attivazione alla cassa integrazione straordinaria a rotazione per tutti i dipendenti per diciotto mesi fino al 30 giugno 2018 per una ristrutturazione aziendale. La Regione sta al fianco di quei sindacati che sono contro il decremento occupazionale. La multinazionale ha annunciato un piano di investimenti da 60milioni per le produzioni relative al cioccolato, di cui 45 destinati al Bacio, che così diviene la pralina di riferimento del Gruppo, con l’apertura di nuovi mercati come gli Stati Uniti la Cina e il Brasile che possono consentire la destagionalizzazione della commercializzazione del cioccolato. Nestlè ha confermato anche i presunti esuberi di 340 unità. Governo, Regione e Comune di Perugia concordemente hanno ribadito l’importanza di lavorare per confermare la capacità industriale del sito produttivo di Perugia, anche attraverso la messa a disposizione di strumentazioni nazionali e regionali, evitando che la riorganizzazione si traduca nella perdita di posti e nella apertura di un’emergenza sociale per i lavoratori. Il prossimo incontro è fissato per il 27 settembre e a quel punto avremo uno step di avanzamento”.
“Per quello che riguarda il Gruppo Novelli – ha proseguito Paparelli – dopo la cessione di tutte le attività, sulla base del piano di rilancio è stato sottoscritto un accordo tra l’azienda e le organizzazioni sindacali che propone quale principali leve su cui operare lo sviluppo dei volumi di vendita; l’ottimizzazione della filiera produttiva e dell'organizzazione interna; un orizzonte temporale di 24-36 mesi; investimenti di 8milioni per il settore panificazione e 17milioni per gli allevamenti avicoli. Sul fronte occupazionale l’azienda ha proceduto al ricorso della cassa integrazione in deroga, con solo 30 persone che sono state effettivamente poste in cassa integrazione straordinaria a zero ore già prese in carico dal centro dell’impiego. È vero che c'è stata una crisi, e che abbiamo avuto un gap occupazionale. Però abbiamo un forte recupero di questi dati che proseguirà anche nel 2017. E accanto a situazioni critiche ci sono state molte crisi che si sono risolte”.
Nella sua replica Liberati ha detto che “stiamo assistendo senza strumenti alla desertificazione industriale dell'Umbria. Le multinazionali riescono tranquillamente ad aggirare il diritto, il buon senso e le regole di civile convivenza. L'Umbria sembra la sede del turbocapitalismo all'italiana”. DMB/
