QT 8 - “Diffusione del commercio Equo e Solidale in Umbria”

I consiglieri Bori e Bettarelli (Pd) interrogano la Giunta per conoscere gli intendimenti sul rifinanziamento della legge regionale. L’assessore Fioroni ha risposto che “non esistono le condizioni per rifinanziare questa legge”

Data:

11 Lug 2023 13:25

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(Acs) Perugia, 11 luglio 2023 – Nella parte riservata al Question time (Interrogazioni a risposta immediata) dell’odierna seduta dell’Assemblea legislativa, i consiglieri del Partito democratico Tommaso Bori e Michele Bettarelli hanno chiesto all’assessore Michele Fioroni gli intendimenti della Giunta rispetto al “rifinanziamento della legge regionale concernente la ‘Diffusione del commercio Equo e Solidale in Umbria’.

Illustrando l’atto ispettivo, Bori ha ricordato che quello Equo e Solidale “è una forma di commercio che ha lo scopo di garantire al produttore, ed ai suoi dipendenti, un prezzo più giusto assicurando anche la tutela del territorio. Promuove una modalità di produzione e di commercio che pone al centro la dignità e i diritti dei lavoratori e l’ambiente. La nostra regione, tra le prime in Italia, si è dotata di una legge regionale, la numero 3 del 2007. Articoli specifici istituiscono e finanziano le Giornate regionali del Comes e le attività informative ed educative che hanno permesso in questi anni di realizzare numerosi progetti ed attività in campo sociale, culturale ed economico. La Regione Umbria, a partire dal Bilancio finanziario 2021/2023, ha deciso di non rifinanziare più questa legge, andando in controtendenza rispetto alle altre Regioni che continuano a farlo. Le Giornate regionali del Comes hanno avuto un grande impatto, grazie soprattutto alla manifestazione Altrocioccolato, una fiera-mercato-evento che ha assunto ormai un rilievo nazionale, come kermesse di quell’economia solidale che segnano una costante crescita anche a livello economico. Il territorio dell’Alto Tevere ne beneficia da diversi anni costituendo un importante appuntamento culturale, sociale ed economico, confermato dall’interesse rinnovato del Comune di Città di Castello che sostiene convintamente l’evento. Lo scorso maggio 2021 ad una interrogazione del PD sul mancato finanziamento della legge l’assessore Fioroni ha risposto affermando ‘che forse oggi ci sono altre priorità in Umbria, che non quella del commercio equo e solidale’. A settembre 2021 la maggioranza ha bocciato una mozione della minoranza che impegnava la Giunta ad adempiere al finanziamento della legge. E sempre la maggioranza ha bocciato 2 emendamenti al Bilancio per il rifinanziamento della legge. Il 18 maggio 2023 i rappresentanti delle organizzazioni del Comes Umbria hanno inviato alla presidente della Giunta, all’assessore allo Sviluppo economico e a tutti i consiglieri regionali una lettera dove chiedono il rifinanziamento della legge”.

L’assessore Fioroni ha risposto che “oggi non esistono le condizioni per rifinanziare questa legge. La legge sul commercio equo e solidale del 2007 faceva riferimento ad un contesto storico molto diverso. Ora i casi di sfruttamento sono sempre più individuabili e ogni comportamento scorretto è più trasparente e punibile dai consumatori. Il crescente movimento sui diritti umani e la sostenibilità ha spinto le imprese ad una maggiore sostenibilità sociale per riuscire a stare sul mercato. Le catene di approvvigionamento sono diventate più etiche. Oggi le grandi aziende hanno introdotto la certificazioni di filiera per aspetti sociali e ambientali e garantiscono standard di giustizia sociale e ambientale, con rigorosi criteri. Il nobile principio che era alla base della legge del 2007 è venuto meno. Questo non vuol dire che bisogna abbassare la guardia. Gli eventi e le manifestazioni del commercio equo possono trovare in altri canali di finanziamento la loro fonte di sostentamento, tenendo conto che le risorse per lo sviluppo economico sono limitatissime. Per finanziare questa legge dovremmo togliendo risorse al commercio, all’artigianato e alla cooperazione”.

Nella sua replica Bori si è detto insoddisfatto della risposta dell’Assessore, sottolineando che “non ritengo che non ci siano le condizioni per rifinanziare la legge sul commercio equo e solidale. Non c’è la volontà di rifinanziarla. Le organizzazioni del commercio equo e solidale promuovono una diversa idea di commercio e di produzioni. È vero che ci sono più denunce e questi diritti sono al centro dell’agenda politica, ma esistono sempre più forme di sfruttamento e irregolarità diffuse. Che l’Umbria sia stata una delle prime regioni si ritiri completamente e esca dal panorama, dimostra qual è l’agenda della destra che voi rappresentate e su cui noi non concordiamo”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 12/07/2023