QT 3 - “Operazioni di approfondimento dei fondali del lago Trasimeno in prossimità dei pontili”
Interrogazione dei consiglieri di opposizione, l’assessore Meloni risponde: “Abbiamo agito in urgenza con gli interventi che potevano essere attuati subito. I dragaggi sono ostacolati da problemi tecnici e limiti normativi”
11 Set 2025 14:10
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(Acs) Perugia, 11 settembre 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa alle “operazioni di approfondimento dei fondali del lago Trasimeno in prossimità dei pontili”, presentata dai consiglieri Andrea Romizi, Laura Pernazza (FI), Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei, Eleonora Pace (FdI), Enrico Melasecche, Donatella Tesei (Lega), Nilo Arcudi (TP-UC).
L’atto ispettivo illustrato da Romizi chiede alla Giunta di “chiarire qual è lo stato di avanzamento degli studi di sistema per la sostenibilità ambientale, l’adattamento climatico e la gestione delle emergenze idriche, incluse soluzioni di dragaggio e riuso dei sedimenti; per quale ragione non è stata dichiarata l’urgenza per le operazioni da svolgere nelle darsene pubbliche completamente interrate; le ragioni per cui, per l'esecuzione di tali lavori, sono stati scelti gli escavatori e se tali mezzi siano effettivamente gli strumenti più idonei, considerato che nelle darsene individuate essi hanno operato completamente in acqua, diversamente da quanto sarebbe potuto avvenire nelle darsene interrate.
La Giunta regionale ha approvato lo schema attuativo degli interventi contenuti nell’Accordo di programma da siglare con il Commissario straordinario nazionale per il contrasto alla scarsità idrica e che sblocca i lavori per la realizzazione del Piano operativo degli interventi volti al ripristino dell’officiosità idraulica del lago Trasimeno, che prevede un finanziamento complessivo di un milione di euro per il 2025, destinato a interventi urgenti e strutturali. L’11 agosto hanno avuto inizio gli interventi per ovviare alla siccità e finalizzati a ripristinare le condizioni per la navigazione. I lavori di estrazione e rimozione del materiale sabbioso vengono eseguiti attraverso l’uso di escavatori anfibi di ultima generazione. Di norma gli strumenti più indicati per la rimozione dal fondale di sabbia e melma sono le draghe. Queste infatti lavorano direttamente in acqua, raggiungendo zone profonde o lontane senza spostamenti continui. Aspirano grandi quantità di materiale in modo continuo, riducendo la dispersione dei fanghi e la torbidità. Inoltre permettono di convogliare sedimenti e acqua verso aree di deposito, con minore impatto sulle sponde e sull'ecosistema. Le draghe rimuovono sedimenti in modo più profondo, uniforme e su aree più ampie, aspirando anche i fanghi fini che l'escavatore spesso lascia sul posto. Così il fondale impiega più tempo a riempirsi di nuovo. Gli studi di sistema sulla sostenibilità ambientale, l'adattamento climatico e la gestione delle emergenze idriche, comprendenti anche soluzioni di dragaggio e di riuso dei sedimenti, permetterebbero di rendere l'attività di dragaggio più sostenibile nel lungo periodo”.
L’assessore Simona Meloni ha risposto che “gli interventi effettuati al Trasimeno hanno ricevuto molte critiche ma si è trattato di una terapia d’urto per affrontare una situazione grave. I dragaggi non si potevano fare, come non sono stati fatti negli ultimi 5 anni. Sono 20 anni che non si fanno a causa di limiti normativi. E ricordo che nel 2023 sono stati fatti, dalla Giunta Tesei, gli stessi interventi che sono state resi vani dal successivo movimento dei fondali. A settembre ci sarà una manifestazione nazionale di vela a Castiglione del Lago ed abbiamo dovuto rimodulare il piano degli interventi. Abbiamo istituito sei tavoli tematici, ai quali dovreste partecipare anche voi. Se viene placato il conflitto ideologico potremo forse riuscire a trovare delle soluzioni a questi problemi. Abbiamo agito in urgenza e per attivare gli interventi cantierabili. In meno di 3 mesi abbiamo realizzato buona parte degli interventi programmati. Si può intervenire con escavatori e draghe. Ma le draghe agiscono su grandi superfici e solo in certe condizioni. Deve essere creato un corridoio d’acqua per far funzionare le draghe. Muovendo il fondo viene intorpidita l’acqua e questo è un limite. Lo scavo con gli scavatori si adatta meglio a contesti specifici ed è la soluzione migliore quando il fondale è basso. Negli interventi eseguiti al club velico di Castiglione e alla darsena di San Feliciano sono stati usati escavatori speciali che hanno creato un corridoio di accesso. La Regione è intervenuta sulla bocca di porto, consentendo la circolazione delle barche”.
Il consigliere Romizi ha replicato: “Verificheremo se questi interventi sono stati efficaci o se tra qualche mese sarà necessario intervenendo di nuovo, spendendo altri soldi dei cittadini”. MP/