Qt 2 “Soccorso istruttorio per avviso bonus conciliativo natalità 2023”
A Mancini (Lega) risponde la presidente Tesei: “abbiamo puntato a semplificare al massimo per dare contributi a madri con bambini fino a un anno di età. In questi casi la legge prevede un minimo di documentazione ineludibile”
24 Ott 2023 13:04
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(Acs) Perugia, 24 ottobre 2023 – Nella parte riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Valerio Mancini (Lega) ha chiesto chiarimenti alla presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei circa “l’Avviso pubblico per l’erogazione di contributi in favore delle madri con bambini fino ad un anno di età per finalità conciliative (bonus conciliativo natalità 2023). Mancato utilizzo dell’Istituto del soccorso istruttorio”.
Illustrando l’atto, Mancini ha sottolineato che “in questo bando ci sono state domande dichiarate inammissibili che presentavano solo errori formali. In questi casi sarebbe servito il soccorso istruttorio. Le domande, infatti, potevano essere presentate tramite il Front End unico di presentazione delle istanze della Regione Umbria. Successivamente è stata approvata la check-list di ammissibilità e sulla base di ciò Sviluppumbria ha provveduto all’esame delle domande pervenute. Le risorse destinate a finanziare l’avviso sono oltre un milione di euro. Dopo verifiche risulta che, rispetto alle 2.297 domande pervenute, 902 sono risultate ammesse e finanziate; 1291 sono risultate ammesse e non finanziate, in quanto collocate nella graduatoria in una posizione oltre la disponibilità delle risorse stanziate; 104 sono risultate inammissibili. L’avviso prevede un contributo di 1.200 euro per ogni figlio/a nato/a tra il 3 giugno 2022 e il 3 giugno 2023. Alcune domande risultate inammissibili presentavano meri errori formali. Per tali domande non è stato attivato l’istituto del soccorso istruttorio che rappresenta un’applicazione del principio del giusto procedimento. Principio che impone all’amministrazione non soltanto di accertare che siano rispettate le prescrizioni previste dalle norme (e dal bando), ma che anche ricomprende la possibilità di chiedere chiarimenti. Ciò in quanto, per dirla con le parole dell’adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (25 febbraio 2014, n. 9), detto principio impone all’amministrazione di ‘squarciare il velo della mera forma per assodare l’esistenza delle effettive condizioni di osservanza delle prescrizioni imposte’. Il funzionario responsabile del procedimento dovrebbe rappresentare la figura chiave per tentare di colmare anche il nuovo gap presente fra i cittadini chiamato ‘divario digitale’. Il soccorso istruttorio si applica anche alle procedure telematiche”.
La presidente Tesei ha risposto che “quando è possibile il soccorso istruttorio può essere un aiuto importante, ma il bando è dedicato ad una fascia giovane e in età lavorativa, che si presume possa avere competenze digitali. Abbiamo puntato sulla semplificazione e si è deciso di individuare alcune questioni essenziali che dovevano essere fornite pena l’inammissibilità. Questo bando prevede che i requisiti per accedere all’avviso siano resi con l’autocertificazione, istituto introdotto proprio per velocizzare le procedure. L’avviso chiedeva di allegare pochi documenti, come l’Isee o un documento di identità. Questo come forma di semplificazione. Una documentazione non integrabile ex post con l’istituto del soccorso istruttorio perché si tratta di elementi indicati dal bando come essenziali. La legge in questi casi prevede un minimo ineludibile di formalità a fronte di un’evidente semplificazione delle procedure. La giurisprudenza ha chiarito che il soccorso istruttorio in procedure come questa non possa essere invocato come parametro di legittimità dell’azione amministrativa. Ci sono infatti obblighi di correttezza per il partecipante che impongono a chi effettua la domanda di assolvere oneri minimi di cooperazione, come il dovere di fornire informazioni non reticenti e complete, di compilare moduli, di presentare documenti. L’avviso è rivolto a madri con bambini fino ad un anno di età, lavoratrici o in cerca di lavoro. Quindi giovani donne che hanno concluso il proprio percorso di studio e acquisito quelle competenze minime, incluse quelle di natura informatica visto la fase storica in cui viviamo. Inoltre la piattaforma informatica sulla quale presentare le domande si configura semplice ed intuitiva. Vi era anche un servizio di help desk dedicato di supporto a chiunque avesse riscontrato difficoltà di natura informatica o avesse avuto necessità di ottenere chiarimenti sulla presentazione della domanda. Infine si ricorda che a coloro a cui sono state dichiarate non ammissibili le domande, è sempre possibile fare un ricorso”.
Nella sua replica Mancini ha detto che “questa Giunta ha sempre espresso la volontà politica di sostenere la famiglia e la natalità. Per questo vi invito ad inserire il soccorso istruttorio nei prossimi bandi di questo tipo. Se tutto avviene in via telematica anche la correzione può essere fatta in via telematica”. DMB/